SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


156ª seduta: martedì 20 gennaio 2015, ore 15,30
157ª seduta: mercoledì 21 gennaio 2015, ore 15


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte nn. 3-01067, 3-01375 e 3-01480
IN SEDE CONSULTIVA

I. Seguito dell'esame del disegno di legge:
Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto - Relatrice alla Commissione FASIOLO
(Parere alle Commissioni 10a e 13a riunite)
(1733)
Seguito esame e rinvio
II. Esame dell'atto comunitario:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni "Programma di lavoro della Commissione per il 2015. Un nuovo inizio" (COM (2014) 910 definitivo) - Relatore alla Commissione MARTINI
(Parere alla 14a Commissione)
(n. 52)
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto ministeriale recante riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi - Relatore alla Commissione CONTE
(Parere al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 e dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448)
(n. 133)
Esame e rinvio
IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. RANUCCI e Francesca PUGLISI. - Modifiche al decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, in materia di limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e delle federazioni sportive nazionali - Relatrice alla Commissione IDEM
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(361)
2. MARCUCCI ed altri. - Disposizioni per la commemorazione del novantesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti - Relatore alla Commissione TOCCI
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1349)

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Manuela GRANAIOLA ed altri. - Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(322)
2. TORRISI ed altri. - Disposizioni per la statizzazione degli exIstituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
3. Stefania GIANNINI. - Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(972)
4. MARCUCCI. - Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1616)
- Relatore alla Commissione MARTINI
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


SERRA, MANGILI, NUGNES, BUCCARELLA, MORONESE, VACCIANO, BERTOROTTA, GAETTI, LEZZI- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

l'Università telematica non statale "Unitelma Sapienza" di Roma, accreditata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca al rilascio di titoli accademici aventi valore legale, ha bandito una procedura per il reclutamento di un ricercatore universitario a tempo determinato per il settore scientifico-disciplinare di Istituzioni di diritto pubblico (IUS/09), pubblicata in Gazzetta Ufficiale -IV Serie speciale "Concorsi ed esami" del 28 febbraio 2014, n. 17;

con decreto rettorale n. 25 del 18 marzo 2014, pubblicato sul sito dell'ateneo, si è provveduto alla nomina della commissione esaminatrice per la suddetta procedura, indicandone i membri in 3 docenti appartenenti a settori scientifico-disciplinari diversi da quello posto a concorso;

risultano nominati, quali commissari per la citata procedura, il professor Alfonso Celotto dell'Università degli studi "Roma Tre", appartenente al settore scientifico disciplinare diritto costituzionale (IUS/08), solo affine a quello posto a concorso, nonché i professori Mario Carta e Nicola Napolitano dello stesso ateneo che bandisce il concorso, rispettivamente appartenenti ai settori disciplinari scientifici di diritto dell'Unione europea (IUS/13) e di diritto internazionale (IUS/14);

considerato che, a parere degli interroganti:

è evidente come non sia in alcun modo garantita la presenza all'interno della commissione, chiamata ad effettuare un trasparente e meritocratico esame dei candidati, di alcun docente universitario del settore scientifico pubblico posto a concorso, Istituzioni di diritto pubblico, e per il quale i candidati stessi chiedono la valutazione, di talché la palese impossibilità di assicurare una valutazione corretta;

tale nomina appare porsi in evidente contrasto con i principi che connotano le procedure per il reclutamento dei ricercatori a tempo determinato quali previsti dall'art. 24 della legge n. 240 del 2010, da ritenersi integralmente applicabili anche nei confronti degli atenei telematici non statali come "Unitelma Sapienza" di Roma e che sono tesi a garantire un esame meritocratico e corretto dei candidati da parte di commissioni giudicatrici composte da docenti del settore scientifico messo a concorso;

considerato infine che, a quanto risulta agli interroganti:

all'esito della procedura, con decreto rettorale del 16 aprile 2014, n. 44, è stata dichiarata vincitrice la dottoressa Chiara Meoli, che sin dal 2005 risulta collaboratrice del professor Alfonso Celotto, componente della commissione esaminatrice, presso le cattedre alle Università di "Roma Tre" e "LUISS Guido Carli", come reperibile on line, da cui, a parere degli interroganti, deriverebbe un evidente conflitto d'interesse, in violazione del principio di par condicio fra i candidati, pur avendo il medesimo docente dichiarato a verbale l'assenza di cause di incompatibilità con tutti i candidati,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda intervenire nei limiti delle proprie attribuzioni e nel rispetto dell'autonomia universitaria, presso l'Università telematica "Unitelma Sapienza" di Roma affinché sia assicurata la presenza, nelle commissioni esaminatrici di procedure a posti di ricercatore a tempo determinato, di docenti appartenenti esclusivamente ai settori scientifici disciplinari posto a concorso;

se intenda attivarsi presso l'ateneo in questione affinché sia portata all'attenzione del relativo collegio disciplinare la partecipazione del professor Alfonso Celotto alla commissione esaminatrice per la procedura per l'assunzione di un ricercatore a tempo determinato presso l'Università telematica "Unitelma" di Roma, laddove fra i candidati era presente un soggetto, poi dichiarato vincitore, che collabora sin dal 2005 con il medesimo docente e dunque, a parere degli interroganti, in palese conflitto di interesse;

se intenda assumere iniziative di carattere normativo o adottare, ove ne ricorrano i presupposti, una circolare esplicativa al fine di garantire il pieno rispetto dei criteri in tema di procedure di valutazione comparativa, quali enucleati all'art. 24 della legge n. 240 del 2010, per l'attribuzione di posti di ricercatore universitario a tempo determinato nelle Università telematiche non statali, fra cui "Unitelma" Sapienza di Roma, onde assicurare una corretta, meritocratica e trasparente valutazione dei candidati alle ridette procedure in tali atenei telematici.

(3-01067)
SERRA, CASTALDI, MORONESE, DONNO, LEZZI, CAPPELLETTI, BERTOROTTA, MANGILI, SANTANGELO, PAGLINI, PUGLIA, BOTTICI, MONTEVECCHI, COTTI, MORRA, NUGNES- Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

l'anfiteatro di Cagliari, il più importante tra gli edifici pubblici della Sardegna romana, con la sua cavea ellissoidale e la sua arena, che si incunea nella vallata di Palabanda, alle pendici meridionali del colle di Buon cammino, scavata da un antico torrente, versa in totale stato di abbandono e degrado con infissione di plinti e pilastrature di sostegno, disgregazione ed erosione della pietra, ristagno d'acqua e umidità, che, a causa della scarsa evaporazione, hanno prodotto dilavamenti e colonie di funghi dannosi per il calcare della costruzione;

la realizzazione del monumento è databile tra il I ed il II secolo dopo Cristo. La sua struttura risulta in gran parte scavata direttamente nella roccia della collina, sia le gradinate della cavea, sia gli ambienti sotterranei. Il monumento è uno dei pochi anfiteatri romani con cavea naturale (ne esistono appena 3 scavati nella roccia), e ormai da troppo tempo attende di ridiventare un sito archeologico, un'attrazione turistica, una bellezza della città. Nel 1999, con i fondi stanziati in vista del giubileo dell'anno successivo, il Comune di Cagliari approvò all'unanimità (con delibera del Consiglio n. 21 del 23 febbraio) un progetto che prevedeva, in vista della stagione lirica, la copertura della platea e delle gradinate dell'anfiteatro, con strutture di legno e metallo;

i danni materiali ed estetici sono stati confermati anni fa dall'ispezione dei tecnici dell'ISCR (Istituto superiore per la conservazione e il restauro) per il Ministero per i beni e le attività culturali, e nonostante la rimozione di una parte delle gradinate lignee e la riapertura alle visite del monumento l'anfiteatro versa in una situazione disastrosa;

le strutture della "legnaia" (abusiva da circa 10 anni per la scadenza dell'autorizzazione paesaggistica regionale) hanno danneggiato il monumento. La rimozione di ciò che resta delle strutture moderne utilizzate per gli spettacoli dovrà essere eseguita con grande attenzione e sotto la direzione della Soprintendenza archeologica;

il Comune potrà contare esclusivamente sulle proprie forze, perché per la rimozione sono mancanti i finanziamenti nazionali e regionali, in quanto il finanziamento di 6,5 miliardi di lire stanziato in occasione del giubileo fu usato per la costruzione della "legnaia", realizzata dalla Giunta Delogu grazie all'autorizzazione della Soprintendenza (allora guidata da Vincenzo Santoni, noto per la vicenda relativa alla Tuvixeddu, e da Francesca Segni Pulvirenti) e della Regione, confermata con la successiva Giunta Floris;

il progetto ottenne il nulla osta della Soprintendenza per i beni archeologici e quello dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione e beni culturali. Il provvedimento del Comune prevedeva che le strutture da realizzare dovessero essere quasi interamente amovibili ad eccezione di alcuni locali di modesto volume e che, una volta terminata la stagione lirica, le strutture avrebbero dovuto essere rimosse. All'inizio dei lavori, osservando le perforazioni con martelli pneumatici della roccia per la sistemazione dei pali di sostegno l'archeologo Giovanni Lilliu e il giornalista Antonio Romagnino protestarono, ma niente fermò la devastazione, completata in soli 10 mesi;

si preferì portare gli spettacoli in un sito archeologico per certi versi "sacro", piuttosto che costruire ex novo una struttura adatta (come aveva suggerito in un piano richiesto dall'amministrazione comunale alla fine degli anni '80 l'architetto Luigi Malgarise, che suggerì una struttura adiacente al sito e non sovrastante). Sulla struttura, dopo la costruzione di passerelle di cemento armato e balaustre in ferro risalenti agli anni '80, furono sistemate migliaia di assi di legno e attorno all'anfiteatro venne costruita una gabbia metallica, utile per contenere spalti e ospitare più spettatori possibile. La cavea fu bucata per fissare la struttura metallica;

il "Comitato per l'Anfiteatro" portò la protesta al Ministro per i beni e le attività culturali pro tempore Giovanna Melandri e al Presidente del Senato Antonio Mancino, giunti in città per l'inaugurazione della nuova struttura. Al Presidente del Consiglio regionale fu consegnato un documento firmato da migliaia di cittadini, ma non fu preso in considerazione dalle autorità;

alla chiusura della stagione lirica non fu possibile smontare la struttura, considerati i costi astronomici, e l'immobilismo di Soprintendenza e Regione fece il resto. Inoltre, risultarono inutili le proteste della cittadinanza e degli ambientalisti nonché le iniziative dei rappresentanti politici in Regione (interpellanza n. 93/A del 18 ottobre 2000). Inutile infine la sentenza del TAR Sardegna del febbraio 2006 che, accogliendo le ragioni della Soprintendenza, riconosceva sostanzialmente che le impalcature dovevano essere rimosse;

sono passati tanti anni e "Centuscalas" (come i cagliaritani definivano l'anfiteatro già nel Seicento) rimane un monumento a metà;

a parere degli interroganti, quando verranno rimossi i tubi di sostegno più larghi, i danni saranno evidentissimi. Lo scenario, nonostante il primo intervento dell'attuale Giunta comunale e la riapertura parziale alle visite, non è certo edificante in quanto attorno al monumento sono visibili cumuli di immondizia, così come è evidente lo sfacelo delle strutture lignee moderne;

uno scenario degradante a cui deve far fronte il solo Comune di Cagliari. L'intervento di ripristino è competenza dell'Assessorato ai lavori pubblici, guidato da Luisanna Marras, la quale dichiara che "I danni sono evidenti, ma ora è arrivato il momento di eseguire il ripristino insieme alla Soprintendenza". I tempi non saranno brevissimi, senza contare le"sorprese" che i tecnici incaricati troveranno nelle fasi di smontaggio del secondo e terzo anello. "La rimozione del primo anello è già stata eseguita - continua la Marras - il Comune ha già speso circa 400.000 euro e i risultati sono già evidenti. La pietra liberata dai plinti e dalle strutture lignee respira meglio ora. Adesso puntiamo alla rimozione totale e alla valorizzazione del monumento. È stato stanziato un ulteriore milione e 500.000 euro, entro dicembre manderemo a gara il bando", (come si legge in un articolo di "sardiniapost" dell'8 ottobre 2014);

l'assessore ai lavori pubblici spiega inoltre: "Presumibilmente i lavori cominceranno a partire dalla metà del 2015, dipende dalle offerte, se sono poche i tempi si accorceranno. Ultimamente però i concorrenti per i bandi comunali sono cresciuti enormemente". Relativamente al capitolo spettacoli: chiarisce che "Non saranno certo invasivi come i precedenti e tutto sarà legato alla fruibilità nuova della struttura come monumento". Tanti gli spettacoli e gli artisti (Benigni, De Gregori) che si sono avvicendati nell'Anfiteatro romano senza la legnaia. Gli spalti servirono per portare più spettatori in un luogo di grande valenza storica inadeguato, a parere degli interroganti, per le suddette rappresentazioni, considerato che con gli stessi fondi si sarebbe potuta costruire una nuova struttura ad hoc situata in un altro luogo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

se intenda fare chiarezza su una situazione particolarmente dannosa per uno dei più importanti beni del patrimonio archeologico nazionale che versa in stato di totale abbandono;

quali iniziative intenda assumere per giungere ad una completa valorizzazione dell'anfiteatro, considerato che l'economia della cultura rappresenta un'importantissima risorsa, ed a conferma di questo è segnalata la presenza di numerosi turisti che quotidianamente vorrebbero visitare il sito;

se intenda disporre i necessari provvedimenti coattivi finalizzati alla rimozione dell'allestimento ligneo e metallico ormai da anni non più autorizzato, anche valutando l'ipotesi di uno stanziamento finanziario straordinario per l'eventuale urgente intervento che si dovesse rendere necessario prima di adottare ogni opportuna iniziativa per la tutela del monumento archeologico;

se ritenga di dover dare una precisa direttiva agli uffici del Ministero al fine di reiterare l'autorizzazione allo svolgimento delle manifestazioni culturali nel complesso dell'anfiteatro di Cagliari, al fine di evitare il totale abbandono di uno dei più famosi anfiteatri del Mediterraneo in attesa di qualsivoglia progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell'area;

se ritenga infine di dover convocare un'apposita conferenza di servizi con i soggetti interessati al fine di valutare se sussista l'esigenza di un intervento urgente sulla struttura archeologica.


(3-01288)
SANTANGELO, LEZZI, CAPPELLETTI, PETROCELLI, MANGILI, DONNO, BUCCARELLA, BOTTICI, MORONESE, BLUNDO, PUGLIA, PAGLINI, SERRA, CATALFO, MONTEVECCHI- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

in data 29 agosto 2014, mediante decreto ministeriale 8 agosto 2014, n. 612, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 67, supplemento ordinario, IV serie speciale, è stato emanato il bando per l'ammissione alle scuole di specializzazione in Medicina anno accademico 2013/2014; con tale bando, per la prima volta, l'accesso alle scuole di specializzazione per laureati ed abilitati in Medicina e chirurgia prevede il rispetto di una graduatoria nazionale;

il concorso è stato organizzato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dal consorzio interuniversitario CINECA, il quale si è occupato di tutta la procedura logistica relativa alla fase di iscrizione telematica dei candidati, della predisposizione dei quesiti da somministrare e della loro correzione;

i laureati e abilitati in medicina partecipanti al concorso quest'anno hanno raggiunto il numero di 12.168 e il Ministero ha pertanto provveduto ad organizzare il concorso nazionale in 117 sedi su tutto il territorio nazionale, garantendo trasparenza e meritocrazia sia per lo svolgimento delle prove che per il conseguente accesso alle scuole di specializzazione;

mercoledì 29 e venerdì 31 ottobre 2014 si sono tenuti i quiz del primo concorso nazionale per l'ammissione alle scuole di specializzazione in Medicina con un totale di 12.168 candidati. I quiz sono stati divisi in 3 aree (Medica, Chirurgica, Area dei servizi clinici) da svolgersi in 4 giorni, con una prima prova propedeutica uguale per tutti, formata da 70 domande, e quindi un test diversificato per ciascuno dei 3 settori composto da 10 quiz specifici per ogni singola scuola di specializzazione e 10 comuni per area;

da segnalazioni pervenute agli interroganti da parte dei partecipanti al concorso si è appreso quanto segue:

in alcune sedi d'esame, a seguito di malfunzionamenti e guasti dei personal computer, sarebbe stato consentito ai candidati che avevano terminato la prova, e visualizzato il proprio punteggio, di ricominciare l'esame con le medesime domande, le cui risposte erano però state confrontate con gli altri concorrenti o individuate sul web attraverso gli smartphone;

in diverse sedi d'esame sarebbe stato consentito l'utilizzo di cellulari, palmari e smartphone, come accaduto a Torino, dove i commissari avrebbero inoltre giustificato ironicamente l'illecito con battute di scherno contro i candidati del Sud Italia, ritenuti indegni di frequentare scuole del Nord. La frase riportata più volte sui social è stata: "fate come vi pare, tanto diciamocelo chiaro che qui quelli del sud non li vogliamo";

alcuni terminali sarebbero stati dotati di tastiera contrariamente a quanto previsto dal bando ed alcuni sarebbero stati connessi alla rete internet;

la commissione nazionale sarebbe stata costituita prima della pubblicazione del bando;

a molti partecipanti la comunicazione del luogo di svolgimento della prova d'esame sarebbe arrivata in ritardo o addirittura a poche ore dallo svolgimento della prova stessa;

considerato che:

il CINECA ha ammesso "Un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz ", e per causa dello stesso errore sono stati invertiti i quesiti delle prove scritte del 29 e 31 ottobre 2014; l'inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle 2 aree, Medica e dei Servizi clinici (come si legge in un articolo pubblicato in "sulpanaro" del 1° novembre 2014);

come da comunicato del 1° novembre 2014 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, preso atto di quanto verificatosi, ha convenuto di dovere annullare le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle scuole di specializzazione in Medicina a causa di una "grave anomalia" verificatasi durante lo svolgimento delle prove scritte del 29 e 31 ottobre e di ripetere le stesse prove in un unico giorno, il 7 novembre 2014;

gli 8.139 candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e due le aree, di cui solo 2.125 hanno affrontato esclusivamente l'area medica e 798 l'area dei servizi clinici, avrebbero dovuto conseguentemente ripeterle, come da decreto che disponeva l'annullamento delle prove oggetto di inversione, nel solo giorno del 7 novembre;

successivamente, in data 3 novembre 2014, il Ministero dopo aver riunito a Roma la commissione nazionale incaricata questa estate di validare le domande del quiz, ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l'area medica (29 ottobre) e per quella dei servizi clinici (31 ottobre) stabilendo che, sia per l'una che per l'altra area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione;

considerato inoltre che, a parere degli interroganti:

l'annullamento e la ripetizione inizialmente predisposte dal Ministero delle seconde parti delle prove svoltesi nei giorni 29 e 31 ottobre avrebbe penalizzato i partecipanti che avevano conseguito un punteggio elevato il 29 e il 31 ottobre;

tutti i candidati hanno subito un danno sia per i sacrifici che per gli sforzi compiuti durante i 4 giorni del concorso (spese di viaggio, prenotazione di alberghi e alloggi vicino alle sedi assegnate, spesso di oltre 450 chilometri dalla residenza);

il concorso ha originato controversie tra i partecipanti ed il Ministero per le modalità con cui è stato presentato, per le incertezze causate dalle borse di studio ridotte, per i cambi di sede e per le comunicazioni giunte in ritardo rispetto ai tempi previsti;

tale situazione evidenzia una grave negligenza del CINECA nonché la responsabilità del Ministero che doveva vigilare sulla regolarità del concorso a tutela di tutti i 12.168 candidati;

come appreso dallo stesso comunicato stampa ministeriale del 3 novembre 2014, dopo un confronto con l'Avvocatura dello Stato e alla luce del verbale della commissione si è deciso di procedere, dunque, con il "ricalcolo del punteggio" dei candidati neutralizzando le 2 domande per area che sono state considerate "non pertinenti" dal gruppo di esperti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se ritenga che possa essere attribuita esclusivamente al CINECA la negligenza relativamente al mancato controllo e la carente vigilanza sul corretto svolgimento delle prove;

se consideri che la decisione adottata dalla commissione nazionale, di procedere con il "ricalcolo del punteggio", sia stata un'azione sufficiente e legittima per tutelare gli sforzi personali ed economici dei partecipanti al concorso;

se non ritenga, a fronte di quanto accaduto, di dover comunicare, al contrario, lo stanziamento delle borse per tutti i partecipanti al bando per l'ammissione alle scuole di specializzazione in Medicina per l'anno accademico 2013/2014.

(3-01375)
FUCKSIA, SIMEONI- Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

in data 29 agosto 2014, mediante decreto ministeriale 8 agosto 2014 n. 612, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 67, supplemento ordinario n. 4a serie speciale, è stato emanato il bando per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina per l'anno accademico 2013/2014;

con tale bando, per la prima volta, l'accesso alle scuole di specializzazione per laureati ed abilitati in medicina e chirurgia prevede il rispetto di una graduatoria nazionale;

il concorso è stato organizzato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dal consorzio interuniversitario CINECA, il quale si è occupato di tutta la procedura logistica relativa alla fase di iscrizione telematica dei candidati, della predisposizione dei quesiti da somministrare e della loro correzione;

i laureati e abilitati in medicina partecipanti al concorso quest'anno hanno raggiunto il numero di 12.168 e il Ministero ha pertanto provveduto ad organizzare il concorso nazionale in 117 sedi su tutto il territorio nazionale garantendo trasparenza e meritocrazia sia per lo svolgimento delle prove che per il conseguente accesso alle scuole di specializzazione;

mercoledì 29 e venerdì 31 ottobre 2014 si sono tenuti i quiz del primo concorso nazionale per l'ammissione alle scuole di specializzazione in medicina con un totale di 12.168 candidati. I quiz sono stati divisi in 3 aree (medica, chirurgica e Servizi clinici) da svolgersi in 4 giorni, con una prima prova propedeutica formata da 70 domande uguali per tutti, e quindi un test diversificato per ciascuno dei 3 settori, formato da 10 quiz specifici per ogni singola scuola di specializzazione e 10 comuni per area;

da segnalazioni pervenute agli interroganti da parte dei partecipanti al concorso si è appreso che: in alcune sedi d'esame, a seguito di malfunzionamenti e guasti dei personal computer, è stato consentito ai candidati che avevano terminato la prova, e visualizzato il proprio punteggio, di ricominciare l'esame con le medesime domande le cui risposte erano però state confrontate con gli altri concorrenti o individuate sul web attraverso gli smartphone; in diverse sedi d'esame è stato consentito l'utilizzo di cellulari, palmari e smartphone, come accaduto a Torino, dove i commissari avrebbero inoltre giustificato ironicamente l'illecito con battute di scherno contro i candidati del sud Italia, ritenuti indegni di frequentare scuole del nord. La frase riportata più volte sui social network è stata: "fate come vi pare, tanto diciamocelo chiaro che qui quelli del sud non li vogliamo"; alcuni terminali risultavano dotati di tastiera contrariamente a quanto previsto dal bando ed alcuni erano connessi alla rete internet; la commissione nazionale è stata costituita prima della pubblicazione del bando; a molti partecipanti la comunicazione del luogo di svolgimento della prova d'esame sarebbe arrivata in ritardo o addirittura a poche ore dallo svolgimento della prova stessa;

considerato che:

il CINECA ha ammesso "Un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di importazione nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz", e per causa di detto errore sono stati invertiti i quesiti delle prove scritte del 29 e 31 ottobre, e l'inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a ciascuna delle 2 aree, medica e dei servizi xlinici (dal sito on line "sulpanaro" del 1° novembre 2014);

come da comunicato del 1° novembre, il Ministero, preso atto di quanto verificatosi, ha convenuto di dovere annullare le prove scritte del primo concorso nazionale per l'ingresso alle scuole di specializzazione in medicina per una "grave anomalia" verificatasi durante lo svolgimento delle prove scritte del 29 e 31 ottobre, e ripeterle in un unico giorno il 7 novembre 2014;

gli 8.139 candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e 2 le aree, di cui solo 2.125 hanno affrontato esclusivamente l'area medica e 798 l'area dei servizi clinici, dovevano ripeterle nel solo giorno del 7 novembre 2014;

successivamente, in data 3 novembre 2014, il Ministero, dopo aver riunito a Roma la commissione nazionale incaricata questa estate di validare le domande del quiz, che ha vagliato i quesiti proposti ai candidati per l'area medica (29 ottobre) e per quella dei servizi clinici (31 ottobre), ha stabilito che, sia per l'una che per l'altra area, 28 domande su 30 sono comunque valide ai fini della selezione;

considerato inoltre che, a parere degli interroganti:

l'annullamento inizialmente predisposto dal Ministero delle seconde parti delle prove svoltesi nei giorni 29 e 31 ottobre, avrebbe penalizzato i partecipanti che, pur avendo conseguito un punteggio elevato il 29 e il 31 ottobre, dovevano ripetere le prove;

tutti i candidati hanno subito un danno sia per i sacrifici che per gli sforzi compiuti durante i 4 giorni del concorso (spese di viaggio, prenotazione di alberghi e alloggi vicino alle sedi assegnate spesso oltre 450 chilometri dalla residenza);

il concorso ha originato controversie tra i partecipanti ed il Ministero per le modalità con cui è stato presentato, per le incertezze causate dalle borse di studio ridotte, per i cambi di sede e per le comunicazioni giunte in ritardo rispetto ai tempi previsti;

tale situazione evidenzia una grave negligenza del CINECA nonché la responsabilità del Ministero che doveva vigilare sulla regolarità del concorso a tutela di tutti i 12.168 candidati;

come appreso dal comunicato stampa del 3 novembre 2014 del Ministero, dopo un confronto con l'Avvocatura dello Stato e alla luce del verbale della commissione si è deciso di procedere, dunque, con il "ricalcolo del punteggio" dei candidati neutralizzando le 2 domande per area che sono state considerate "non pertinenti" dal gruppo di esperti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se possa essere attribuita esclusivamente al CINECA la negligenza relativamente al mancato controllo e alla carente vigilanza sul corretto svolgimento delle prove;

se la decisione adottata dalla commissione nazionale, di procedere con il "ricalcolo del punteggio", sia stata un'azione sufficiente e legittima per tutelare gli sforzi personali ed economici dei partecipanti al concorso;

se non ritenga doveroso riguardo ai partecipanti al concorso, vittime, loro malgrado, dell'errore nella suddivisione dei test, procedere con l'annullamento del concorso, facendo ripetere le prove falsate e mettendo i costi a carico dei responsabili dell'accaduto.

(3-01480)