SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


8a Commissione permanente
(LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI)



*285a seduta: giovedì 26 gennaio 2017, ore 9


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Interrogazioni svolte


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, dell'atto:
Schema di contratto di programma 2016-2021 - Parte servizi tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Rete ferroviaria italiana Spa - Relatore alla Commissione MARGIOTTA
(Parere al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 1 della legge 14 luglio 1993, n. 238)
(n. 374)

IN SEDE REFERENTE
I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Anna Cinzia BONFRISCO ed altri. - Norme per l'iscrizione dei numeri delle utenze telefoniche fisse e mobili nel registro pubblico delle opposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 10a Commissione)
(2452)
2. Manuela GRANAIOLA. - Modifiche al codice in materia di protezione dei dati personali al fine di prevenire e impedire forme di telemarketing selvaggio
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 10a Commissione)
(2545)
Relatore alla Commissione RANUCCI

II. Esame del disegno di legge:
CROSIO. - Modifiche alle modalità di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178 - Relatore alla Commissione RANUCCI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a e della 10a Commissione)
(2603)
INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO


ZANONI, CALEO, SILVESTRO, SANTINI, BROGLIA, DEL BARBA, COMAROLI, GUERRIERI PALEOTTI, URAS, LAI, MATURANI, LANIECE, MANDELLI, TONINI, RUSSO, D'ALI', GINETTI, CARDINALI, COCIANCICH, BORIOLI, CANTINI, ORRU', FAVERO, FERRARA Elena, FILIPPIN, GUERRA, ALBERTINI, DE BIASI, PUGLISI, MANASSERO, D'ADDA, MARCUCCI, VALDINOSI, SPILABOTTE, PUPPATO, RICCHIUTI, MATTESINI, PADUA, MARINO Mauro Maria, LO MORO, DALLA ZUANNA, OLIVERO, VERDUCCI, CHIAVAROLI, PIGNEDOLI, FORNARO- Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il servizio di distribuzione postale rappresenta un servizio essenziale per cittadini e attività produttive;
anche il Parlamento europeo, con la direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997, ha dato precise indicazioni sui principi di "accessibilità e di alto livello" che devono garantire i servizi postali in tutti gli Stati membri, indicando il limite minimo di 5 giorni di consegna la settimana;
da diversi mesi è attivo il servizio di distribuzione a giorni alterni previsto da Poste italiane SpA;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
in queste settimane i problemi che la consegna a giorni alterni della corrispondenza postale ha creato si stanno accentuando, con forti penalizzazioni per i cittadini e per le imprese;
i giornali, in particolare quelli a carattere locale, stanno subendo danni rilevanti, a causa della mancata consegna in tempi certi dei loro prodotti editoriali;
da un comunicato di Poste italiane del 9 novembre 2016 emerge un quadro positivo dei conti dell'azienda: ricavi consolidati di 25,7 miliardi di euro, con una crescita del 7,6 per cento; un utile netto consolidato di 807 milioni con una crescita del 29,7 per cento. Da questi dati, accompagnati anche da commenti altrettanto positivi da parte dei vertici dell'azienda, emerge come l'andamento economico può consentire di effettuare scelte volte a garantire accessibilità e qualità del servizio, che sono fondamentali per i cittadini,
si chiede di sapere cosa preveda il piano operativo di Poste italiane SpA riguardo a tale problematica e come si intenda garantire un corretto e adeguato servizio di distribuzione postale su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della direttiva europea 97/67/CE.
(3-03362)


VALDINOSI, VACCARI, ORRU', BERTUZZI, BROGLIA, COLLINA, GUERRA, IDEM, LO GIUDICE, MIGLIAVACCA, PAGLIARI, PIGNEDOLI, PUGLISI, SANGALLI, PUPPATO, FAVERO, ANGIONI , SOLLO, FABBRI, CUCCA, GIACOBBE, SPILABOTTE, ASTORRE, ALBANO- Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
il settore postale è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti e molti territori sono stati oggetto di una profonda riorganizzazione del servizio, che ha visto, talvolta, la chiusura di piccole realtà considerate non più concorrenziali;
in molte zone del Paese è stata condotta un'incisiva riorganizzazione del servizio di consegna della corrispondenza; ad esempio, Poste italiane SpA ha avviato, in via sperimentale, in numerosi comuni dell'Emilia-Romagna e della Sicilia, una modalità di consegna "a scacchiera";
considerato che:
il tema di una partecipata riorganizzazione del servizio è stato più volte portato all'attenzione del Governo, sia da parte delle istituzioni locali, che dagli stessi rappresentati in Parlamento;
in particolare, come si evince dalla risposta all'atto di sindacato ispettivo 2-00244, presentato in Senato il giorno 11 febbraio 2015, l'implementazione delle procedure di riorganizzazione del servizio di consegna della posta sarebbe stata oggetto di preventiva comunicazione agli enti locali interessati da rendersi ai sindaci;
nonostante ciò, delle nuove modalità di consegna "a scacchiera", che in Emilia-Romagna sono state avviate da inizio febbraio 2016 si è avuta notizia soltanto dopo le segnalazioni degli abbonati a un periodico e nessuna comunicazione è stata data ai sindaci e ai cittadini;
rilevato che per quanto risulta agli interroganti:
a livello locale si è riscontrato un forte deficit di comunicazione e condivisione delle strategie, sia con gli enti locali, sia con gli utenti;
gli interroganti sono venuti a conoscenza del fatto che, in quasi tutti i centri di distribuzione, il meccanismo non funziona e le giacenze di posta si stanno accumulando, in particolare nei centri più densamente abitati;
i quotidiani nelle zone dei Comuni regolati non potranno che essere distribuiti a giorni alterni;
peraltro, secondo quanto comunicato precedentemente da Poste italiane, la riorganizzazione del sistema di consegna doveva riguardare in Italia 15 milioni di cittadini, ma solo nei comuni con meno di 30.000 abitanti e una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato;
considerato infine che la popolazione coinvolta sta vivendo un momento di profondo disagio e numerosi sindaci stanno interpellando i parlamentari per sollecitare interventi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover intervenire, al di là delle prerogative di controllo sul servizio universale affidate ad AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), per far sì che venga salvaguardato il ruolo dell'azienda, fondato su un profondo rapporto con il territorio e che venga tutelato il diritto degli utenti e delle comunità locali ad un effettivo e puntuale servizio.
(3-02817)


VALDINOSI, FASIOLO, SOLLO, ESPOSITO Stefano, BERTUZZI, BORIOLI, CUCCA, FAVERO, PEZZOPANE- Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
il settore postale è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti e molti territori sono stati oggetto di una profonda riorganizzazione del servizio che ha visto talvolta la chiusura di piccole realtà considerate non più concorrenziali;
in molte zone del Paese è stata condotta un'incisiva riorganizzazione del servizio di consegna della corrispondenza; ad esempio, Poste italiane SpA ha avviato in via sperimentale in numerosi comuni dell'Emilia-Romagna una modalità di consegna "a scacchiera";
considerato che:
il tema di una partecipata riorganizzazione del servizio è stato più volte portato all'attenzione del Governo sia da parte delle istituzioni locali che dagli stessi rappresentati in Parlamento;
in particolare, come si evince dalla risposta all'atto di sindacato ispettivo 2-00244, presentato in Senato il giorno 11 febbraio 2015, l'implementazione delle procedure di riorganizzazione del servizio di consegna della posta sarebbe stata oggetto di preventiva comunicazione agli enti locali interessati da rendersi ai sindaci;
nonostante ciò, delle nuove modalità di consegna "a scacchiera" che a Cesena è stata avviata da inizio febbraio si è avuta notizia soltanto dopo le segnalazioni degli abbonati a un periodico e nessuna comunicazione è stata data al sindaco;
rilevato che:
è indubbio che Poste italiane abbia agito con l'autorizzazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e sulla base di parametri stabiliti a livello nazionale, ma a livello locale si è riscontrato un forte deficit di comunicazione e condivisione delle strategie sia con gli enti locali, sia con gli utenti;
peraltro, secondo quanto comunicato precedentemente da Poste italiane, la riorganizzazione del sistema di consegna doveva riguardare in Italia 15 milioni di cittadini, ma solo nei comuni con meno di 30.000 abitanti e una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato;
il comune di Cesena, come altri comuni coinvolti in diverse regioni, oltre a non avere le suddette caratteristiche, presenta alcune particolarità, legate alla vasta estensione territoriale ed alla presenza di numerose frazioni, densamente abitate,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione esposta;
se non ritenga di dover intervenire per quanto di competenza presso Poste italiane SpA per far sì che venga ripristinata la precedente modalità di consegna della corrispondenza, tenuto conto del fatto che il comune di Cesena non rientra nei criteri annunciati da Poste per la sperimentazione del nuovo servizio di consegna e che l'azienda non ha comunicato preventivamente agli enti locali interessati l'avvio del nuovo sistema.
(3-03410)