Premesso che:
la raccomandazione del marzo 2010 del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa (CM/REC (2010)5) prevede "misure volte a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere";
sempre nel 2010, l'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato gli "Standard per l'educazione sessuale in Europa", divenuti subito punto di riferimento importante per diverse proposte nel Parlamento europeo e per la formazione degli insegnanti;
il documento prevede che ai bambini dai 4 ai 6 anni si parli di relazioni tra persone dello stesso sesso;
il Governo italiano, tra i primi nell'Unione europea, ha recepito la raccomandazione europea nel novembre 2012;
premesso altresì che:
l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), istituito all'interno del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 dicembre 2011, per attuare la direttiva comunitaria ha costituito un gruppo nazionale di lavoro;
nel febbraio 2012 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore con delega alle pari opportunità, Elsa Fornero, ha allargato il mandato dell'UNAR aderendo a un progetto del Consiglio d'Europa, denominato "Combattere le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere", che mira ad offrire assistenza finanziaria e tecnica agli Stati membri del Consiglio d'Europa nell'implementazione di politiche di contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone Lgbt;
il gruppo di lavoro ha pubblicato nell'aprile 2013 una "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere (2013-2015)", riguardante educazione e istruzione, lavoro, carceri, comunicazione e media;
il 7 ottobre 2013, in attuazione della "Strategia" dell'UNAR, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Dipartimento per le pari opportunità, con una circolare congiunta, hanno promosso una campagna informativa denominata "Tante diversità, uguali diritti", che propone linee di intervento nella scuola, cui ha fatto seguito, il 18 dicembre 2013, un'apposita circolare emanata dal Ministero dell'istruzione a tutti gli uffici scolastici regionali in cui si prevede lo svolgimento di una "Settimana nazionale contro ogni forma di violenza e discriminazione";
considerato che:
all'art. 16 del decreto-legge n. 104 del 2013, recante "Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca", convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013, si prevede un finanziamento di 10 milioni di euro per la formazione del personale scolastico e al comma1, lett. d), si ritiene particolarmente importante dare attenzione "all'aumento delle competenze relative all'educazione all'affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 5 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119";
nel dicembre 2013 l'UNAR ha pubblicato le "Linee-guida per un'informazione rispettosa delle persone LGBT" affidando all'istituto A.T. Beck di Roma, un'associazione scientifico-professionale di psicologi e psicoterapeuti, la produzione di 3 opuscoli (indirizzati rispettivamente alla scuola primaria e alla secondaria di primo e secondo grado), con il fine di fornire indicazioni agli insegnanti per affrontare i temi del "genere" in classe e la realizzazione di specifici moduli didattici di prevenzione e contrasto all'omofobia e al bullismo omofobico;
gli opuscoli, pronti nel febbraio 2014 e intitolati "Educare alla diversità a scuola", complice una forte campagna di mobilitazione sulla stampa di area cattolica e non, hanno ricevuto le dure critiche del vice ministro pro tempore del lavoro con delega alle pari opportunità, Maria Cecilia Guerra, rivolte al direttore dell'UNAR Marco De Giorgi;
lo stesso sottosegretario di Stato per l'istruzione, Gabriele Toccafondi, ha espresso tutta la propria perplessità in merito, lamentando il fatto che l'UNAR abbia operato senza l'approvazione del Dipartimento per le pari opportunità e del Ministero, cimentandosi nella trattazione di tematiche sociali con risvolti pedagogici che esulano dai suoi compiti;
tenuto conto che:
con una nota ufficiale pubblicata il 19 febbraio 2014, l'istituto A.T. Beck ha precisato che: "Gli opuscoli non sono stati distribuiti ma -previa autorizzazione - sono stati messi a disposizione attraverso un download protetto con password per coloro che ne avessero fatto esplicita richiesta" e che "gli opuscoli sono rivolti esclusivamente agli insegnanti e non agli alunni e, in quanto tali, possono essere utilizzati con le modalità che gli insegnanti e i genitori, coinvolti dalla scuola nel progetto, ritengano più opportune";
secondo l'istituto il fine dell'iniziativa non era «la diffusione di una "teoria gender" ma la prevenzione e la lotta all'omofobia e al bullismo omofobico»;
il 20 marzo gli opuscoli, costati circa 24.200 euro, sono stati ritirati come comunicato con una circolare ai dirigenti scolastici dal Ministro dell'istruzione, che di fatto ha così bloccato il progetto "Educare alla diversità a scuola";
a questa ha fatto seguito una lettera di scuse ufficiali inviata al Ministero da parte dell'UNAR, per aver portato avanti il progetto senza il permesso del dicastero,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative intenda intraprendere al fine di dare concreta attuazione alle indicazioni dell'Unione europea in tema di "educazione alla diversità";
se sia a conoscenza delle motivazioni che hanno indotto il Ministero dell'istruzione a bloccare la distribuzione degli opuscoli e se non ritenga opportuno consentirne la divulgazione, tenuto conto dell'importanza del progetto in essere e delle preventive autorizzazioni ricevute dal Governo;
se non ritenga che possano sussistere gli estremi per considerare la mancata distribuzione degli opuscoli un danno erariale da segnalare agli appositi uffici, tenuto conto del grave periodo di crisi economica che il Paese sta attraversando.