SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


**293ª seduta: martedì 26 luglio 2016, ore 15
*294ª seduta: mercoledì 27 luglio 2016, ore 14,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolta la n. 3-02587, rinviata la n. 3-02949

ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, dell'atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della decisione n. 445/2014/UE che istituisce un'azione dell'Unione "Capitali europee della cultura" per gli anni dal 2020 al 2033 - Relatrice alla Commissione Elena FERRARA
(Osservazioni della 1ª, della 3ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2016) 400 definitivo)
Seguito e conclusione esame. Approvazione della risoluzione: Doc. XVIII, n. 143

IN SEDE CONSULTIVA

Esame del disegno di legge:
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (Approvato dalla Camera dei deputati)- Relatrice alla Commissione Elena FERRARA
(Parere alla 5ª Commissione)
(2495)
Esame e rinvio
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, dell'atto:
Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2016 - Relatore alla Commissione CONTE
(Parere al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204)
(n. 319)
Esame e rinvio

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Mauro Maria MARINO ed altri. - Norme per l'educazione alla cittadinanza economica - Relatrice alla Commissione PUGLISI
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1196)
2. Rosa Maria DI GIORGI ed altri. - Norme per incentivare l'insediamento in Italia di istituzioni accademiche straniere - Relatore alla Commissione CONTE
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª e della 11ª Commissione)
(1847)
3. Deputato Raffaella MARIANI ed altri. - Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatrice alla Commissione DI GIORGI
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 13ª Commissione)
(1892)
4. Deputato Caterina PES ed altri. - Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione MARTINI
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2342)

5. Modifiche alla legge 20 febbraio 2006, n. 77, concernenti la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Russo ed altri; Mazzoli ed altri) - Relatrice alla Commissione Elena FERRARA
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2371)

II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Manuela GRANAIOLA ed altri. - Norme per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(322)
2. TORRISI ed altri. - Disposizioni per la statizzazione degli exIstituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(934)
3. Stefania GIANNINI. - Disposizioni per la statizzazione degli Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(972)
4. MARCUCCI. - Norme per la statalizzazione degli ex Istituti musicali pareggiati
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1616)
- Relatore alla Commissione MARTINI
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

PETRAGLIA , DE PETRIS , BAROZZINO , CERVELLINI , DE CRISTOFARO , URAS , BOCCHINO , CAMPANELLA , MINEO - Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'interno. -

Premesso che:

in data 16 febbraio 2016 alcuni quotidiani nazionali ("La Stampa", "Due milioni dal governo per il museo del fascismo"; "Il Giornale", "Il primo museo sul fascismo a due passi dalla casa del Duce") e blog di informazione ("HuffPost Italia") hanno riportato la notizia del possibile finanziamento pubblico nei confronti di un prossimo museo del fascismo;

il museo dovrebbe sorgere nell'ex sede del Partito nazionale fascista, a Predappio (Forlì-Cesena), di proprietà del demanio statale, a poche centinaia di metri dalla casa di residenza natale del dittatore Benito Mussolini;

il quotidiano "La Stampa" riporta altresì la notizia secondo cui sarebbe già stata avviata, a dicembre, la pratica per la cessione dell'immobile dal demanio statale al Comune di Predappio, fortemente favorevole al progetto. Passaggio che dovrebbero concludersi a marzo, dando avvio alla fase operativa;

già oggi la cittadina di Predappio è luogo di pellegrinaggio per alcuni soggetti, a giudizio degli interroganti inquietanti, nostalgici del ventennio fascista, che si recano alla casa di Mussolini o al vicino cimitero con l'intento di celebrare la pagina più oscura nella storia dello Stato;

appare superfluo agli interroganti soffermarsi su quando il ventennio fascista abbia ferito il Paese e sulle atrocità di cui coloro che lo rappresentavano si siano macchiati. Necessario è, invece, che il Governo chiarisca quale sia la sua posizione in merito e se abbia intenzione di finanziare con risorse pubbliche un luogo che rischia di divenire l'emblema di un inaccettabile processo di revisionismo storico;

secondo i quotidiani, infatti, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Luca Lotti avrebbe già condotto un sopralluogo nell'ex residenza del Partito, e il Governo sarebbe pronto a finanziare il progetto attraverso lo stanziamento di 2 milioni di euro,

si chiede di sapere:

se quanto riportato in riguardo al progetto del museo del fascismo a Predappio corrisponda a verità;

se il Governo intenda stanziare risorse pubbliche per il finanziamento del progetto;

quali iniziative intendano attivare i Ministri in indirizzo affinché non venga praticata alcuna opera di revisionismo storico in materia, e affinché luoghi protagonisti del ventennio fascista non divengano spazi celebrativi dell'atroce dittatura che l'ha guidato.


(3-02587)


BLUNDO , PAGLINI , GIARRUSSO , CAPPELLETTI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

durante la consultazione on line svoltasi da settembre a novembre 2014 sulla legge "Buona scuola", coloro che hanno lasciato idee, commenti e proposte sul sito hanno individuato tra le priorità "la presenza all'interno di ogni scuola di ordine e grado di un pedagogista e un educatore che costituiscano l'Unità Educativa Scolastica e ricoprano le funzioni strumentali attualmente in capo ai docenti, svolgendo anche un ruolo di coordinamento e di supporto per gli stessi insegnanti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti". In questo modo si paventava l'idea che le funzioni strumentali fossero stabilmente esperite da esperti in scienze dell'educazione e della formazione, ma pedagogisti ed educatori non hanno poi fatto parte del piano assunzionale straordinario previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 (Buona scuola);

l'Unione europea ha riconosciuto che l'apprendimento è un diritto e un valore da garantire lungo tutto il corso della vita, evidenziando l'importanza dell'educazione non formale al fianco di quella formale e stabilendo altresì che la presenza di specifiche professionalità educative è fondamentale per la realizzazione dell'educazione stessa. Le indicazioni provenienti dall'Unione europea sono però disattese, anche per il fatto che le figure professionali di educatore e pedagogista vivono attualmente una situazione di profonda incertezza professionale per quanto riguarda l'aspetto universitario-formativo, l'inserimento nel mondo del lavoro e, da ultimo ma non per importanza, per il complesso e contraddittorio iter legislativo riguardante i rispettivi titoli di studio;

ad incentivare questa incertezza ha sicuramente contribuito l'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante il riordino della disciplina in materia sanitaria, che ha trasferito la formazione degli operatori sanitari non laureati nell'ambito dell'ordinamento universitario, demandando al Ministero della salute l'individuazione delle figure professionali sanitarie da formare. Più precisamente con decreto ministeriale n. 520 del 1998, "Regolamento recante norme per l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'educatore professionale", si è istituita la figura professionale dell'educatore, indicandolo come "l'operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'équipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana". Il decreto ha inoltre stabilito l'essenzialità del requisito del titolo abilitante nonché affidato il percorso formativo alle facoltà universitarie di Medicina e chirurgia in collegamento con quelle di Psicologia, Sociologia e Scienze dell'educazione;

anche il Tar della Lombardia, con sentenza del 24 novembre 2015, ha sottolineato che la laurea in Scienze dell'educazione è un requisito fondamentale per svolgere nel migliore dei modi i compiti rientranti nei servizi educativi, assistenziali e psicologici pensati a supporto dei ragazzi e delle loro famiglie;

ritenuto che non vi sono dubbi sul fatto che nella somministrazione dei servizi è fondamentale garantire un livello di competenza e professionalità che sia documentato dai titoli conseguiti. Occorre anche precisare che nell'ambito educativo e socio-sanitario sono stati impiegati in questi anni anche operatori sprovvisti di laurea, il cui bagaglio di competenza, acquisito sul campo, non può essere del tutto ignorato e disperso, come invece attualmente accade nel momento in cui essi vengono ormai sistematicamente esclusi dalla maggior parte dei bandi pubblici di selezione del personale;

ritenuto altresì che, a parere degli interroganti, indipendentemente dalle problematiche strettamente legate allo status professionale o meno della figura dell'educatore, sia estremamente urgente anche alla luce di quanto risultato dalla consultazione sulla "Buona scuola", la costituzione di un'unità educativa scolastica all'interno di ogni scuola di ordine e grado, al fine di garantire un supporto adeguato a ragazzi, insegnanti e famiglie in ambito scolastico. A tal proposito, in sede di esame presso il Senato del disegno di legge recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyber-bullismo" è stato accolto un ordine del giorno che impegna il Governo a prevedere la possibilità di garantire all'interno dei poli e dei plessi scolastici una figura di riferimento destinata a fronteggiare situazioni di bullismo, cyberbullismo e disagio giovanile,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno adottare quanto prima un piano straordinario di assunzione per pedagogisti ed educatori, con laurea in Pedagogia o Scienze dell'educazione, come indicato nella tabella di equiparazione titoli contenuta nel decreto interministeriale 9 luglio 2009, nell'ambito delle scuole di ogni ordine e grado, in modo da dare concretamente seguito a quanto indicato dal corpo docente, dal personale scolastico nel suo complesso e dai cittadini nella consultazione online citata;

riconoscendo l'essenzialità del titolo universitario ai fini dell'esercizio della professione, se il Ministro in indirizzo intenda comunque valutare l'opportunità di adottare, anche in collaborazione con le Regioni, iniziative o azioni finalizzate a individuare possibili nuovi sbocchi occupazionali per tutti quegli educatori che risultano sprovvisti della laurea in Scienze dell'educazione, prevedendo il mantenimento del posto di lavoro se in servizio continuativo da almeno 3 anni e un congruo periodo di tempo di 5 anni per il conseguimento dello stesso, al fine di evitare la dispersione delle conoscenze e competenze acquisite da tali soggetti mediante numerose ore di formazione e un'intensa attività sul campo.

(3-02639)
MORONESE , PUGLIA , SERRA , DONNO , BERTOROTTA , CASTALDI , PAGLINI , SANTANGELO , GAETTI , BLUNDO , GIARRUSSO , PETROCELLI , MONTEVECCHI , CAPPELLETTI , NUGNES - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

gli archivi di Stato sono articolazioni delle Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici, organi territoriali dipendenti dal punto di vista tecnico-scientifico dalla Direzione generale per gli archivi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;

l'archivio di Stato di Caserta ha sede dal 1972 in un condominio per civili abitazioni, in viale dei Bersaglieri, di cui occupa circa 3.000 metri quadrati (tra seminterrato e pianoterra per depositi e primo piano per uffici) con un costo di circa 200.000 euro annui;

considerato che:

con precedente atto ispettivo 3-01756, pubblicato l'11 marzo 2015, la situazione del necessario trasloco dell'archivio è stata sottoposta all'attenzione del Ministro. Lo stesso Ministero, rispondendo all'interrogazione il 15 aprile 2015, ha riconosciuto la situazione "effettivamente critica oltreché onerosa" ed ha manifestato l'intenzione di attivarsi per garantire tempi certi e una sede adeguata all'archivio di Stato di Caserta;

ad oggi, risulta agli interroganti che la situazione non sarebbe mutata. L'attuale sede dell'archivio di Stato, oltre ad essere particolarmente onerosa, inadeguata dal punto di vista logistico, statico e di capienza del patrimonio documentario, è fatiscente e rischiosa per i documenti, che vi sono conservati e che hanno subito alcuni danni considerati irreparabili ed inoltre non garantisce la sicurezza dei lavoratori e degli studiosi (ad esempio l'illuminazione risulta insufficiente e manca un'uscita di sicurezza sia nei depositi che negli uffici);

considerato altresì che:

in attuazione dell'articolo 3 del decreto-legge n. 83 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2014, è stato nominato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, commissario straordinario per la reggia di Caserta il dottor Soragni;

il progetto di riassegnazione e di restituzione degli spazi del complesso della reggia alla loro esclusiva destinazione culturale educativa e museale, del 17 dicembre 2014, elaborato dal commissario straordinario, prevede il trasferimento dell'archivio di Stato presso la reggia di Caserta;

in particolare, si legge che "La parte meridionale dell'emiciclo vanvitelliano orientale antistante il complesso architettonico della reggia (ex Caserma Pollio), è stata individuata quale nuova sede dell'Archivio di Stato, in adiacenza agli spazi del medesimo emiciclo adibiti attualmente a centro residenziale della Scuola Nazionale dell'Amministrazione. I necessari lavori di consolidamento, di risanamento conservativo e di adeguamento impiantistico della parte della predetta fabbrica saranno eseguiti avvalendosi di un finanziamento, dell'importo di circa 5.000.000 di euro, nella disponibilità del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per il quale sono attualmente in corso di svolgimento le procedure di individuazione del contraente, affidate al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche della Campania e del Molise. Nel corso degli ultimi decenni il patrimonio documentario dell'Archivio di Stato di Caserta è stato incrementato notevolmente a seguito dei versamenti effettuati, in attuazione della normativa vigente, dalle Amministrazioni periferiche dello Stato della provincia, rendendo necessaria l'individuazione, all'interno dell'edificio della reggia, di nuovi spazi da destinare a deposito. Considerato che l'Archivio storico della Real Casa, sul quale l'Archivio di Stato esercita le proprie competenze, è indissolubilmente connesso, al pari della Biblioteca Palatina, al Museo storico della Reggia ed è attualmente allocato al primo piano ammezzato del palazzo, si ritiene opportuno soddisfare le esigenze correlate alla consultazione di tali fondi archivistici (nonché di quelli storicamente correlati al predetto Archivio storico) assegnando all'Archivio di Stato di Caserta alcuni locali (attualmente in consegna all'Aeronautica militare) ubicati nell'angolo sud orientale del piano terreno e del soprastante piano ammezzato, destinando a deposito la parte del piano interrato sottostante";

il 14 marzo 2016, la prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo, accompagnata dai dirigenti responsabili della Direzione archivi, la direttrice dell'archivio di Stato di Caserta ed i membri del comitato cittadino "Pro Archivio", ha effettuato un sopralluogo presso i locali della reggia che, lasciati liberi dai militari dell'Aeronautica militare, dovrebbero ospitare l'archivio di Stato;

in base alle informazioni fornite dalla responsabile unica del procedimento, architetto Daniela Fabiani, in occasione del sopralluogo, i lavori di adeguamento dovrebbero essere suddivisi in 3 lotti, per un importo totale di circa 2.600.000 euro. In particolare, il primo lotto, per un importo stimato di circa 500.000 euro, riguarderebbe i lavori per i locali da adibire a uffici, che, una volta realizzati, permetterebbero di avviare già il trasloco dell'archivio di Stato da via Bersaglieri alla reggia; il secondo lotto riguarda i locali da adibire totalmente a deposito, mentre il terzo lotto ha per oggetto i locali interrati, che un tempo erano utilizzati dall'Aeronautica militare come foresteria e pertanto richiedono lavori più rilevanti. Inoltre, la dottoressa Fabiani ha comunicato che nel documento preliminare al progetto è previsto anche un cronoprogramma, dal quale risulterebbe che per portare a compimento i lavori del primo lotto occorrerebbero circa 5-7 mesi, considerato che si attendeva in tempi brevi la disponibilità economica necessaria almeno per il primo lotto;

considerato che attualmente il trasferimento non è stato ancora avviato in quanto non sono state ancora individuate le fonti di finanziamento necessarie per avviare i lavori di adeguamento dei locali della reggia,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per risolvere, come promesso, in tempi brevi l'annosa vicenda del trasferimento dell'archivio di Stato di Caserta;

quali siano i motivi per cui i fondi necessari per affrontare i lavori di adeguamento dei locali della reggia adibiti a ospitare l'archivio di Stato non siano stati ancora resi disponibili, considerato che quelli relativi almeno al primo lotto, pari a 500.000 euro, permetterebbero di mettere immediatamente in sicurezza il personale ed i documenti e di avere un risparmio sul fitto passivo di oltre 18.000 euro mensili;

se esista il cronoprogramma relativo al primo lotto dei lavori a farsi ed eventualmente se sia possibile acquisirlo;

quali siano i tempi previsti per rendere disponibili le somme necessarie ad effettuare tutti i lavori di adeguamento necessari e quale sia l'importo previsto;

se non ritenga opportuno sollecitare su tale vicenda l'azione del Governo, considerando che il trasferimento era previsto già dal 1995.


(3-02949)