SENATO DELLA REPUBBLICA
------------------- XVII LEGISLATURA --------------------


9a Commissione permanente
(AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE)


246ª seduta: martedì 4 aprile 2017, ore 15
247ª seduta: mercoledì 5 aprile 2017, ore 15,15


ORDINE DEL GIORNO
PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione interrogazione svolta


IN SEDE REFERENTE
I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a, della 13a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(313)
2. TOMASELLI ed altri. - Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
(Pareri della 1a, della 3a, della 5a, della 7a, della 10a, della 12a e della 13a Commissione)
(926) Seguito esame congiunto e rinvio
- Relatore alla Commissione FORMIGONI
II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni in materia di servizi di ristorazione collettiva - Relatrice alla Commissione SAGGESE
(Pareri della 1a, della 5a, della 7a, della 8a, della 10a, della 12a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2037)
2. Leana PIGNEDOLI ed altri. - Disposizioni in materia di inserimento lavorativo in agricoltura di soggetti con disturbi dello spettro autistico mediante l'affiancamento di tutor aziendali - Relatrice alla CommissioneCANTINI
(Pareri della 1a, della 5a, della 6a, della 10a, della 11a, della 12a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2306)
3. STEFANO ed altri.. - Disciplina dell'attività di enoturismo - Relatore alla CommissioneSTEFANO
(Pareri della 1a, della 5a, della 6a, della 7a, della 10a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2616)

AFFARI ASSEGNATI
Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Nuove tecnologie in agricoltura, con particolare riferimento all'uso delle biotecnologie sostenibili e di precisione - Relatrici alla Commissione FATTORI e GATTI
(n. 591)
2. Problematica del regolare svolgimento dell'attività di pesca in acqua dolce in Italia - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(n. 683)
3. Problematica relativa al sistema dei controlli nel settore della pesca - Relatrice alla Commissione BERTUZZI
(n. 963)
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO


VALDINOSI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

la pesca del tonno rosso in Adriatico ebbe inizio già a partire dal secondo dopoguerra quando i pescatori dell'alto Adriatico riuscirono ad acquisire un adeguato livello di conoscenze, grazie anche agli insegnamenti dei colleghi di Marano Lagunare;

negli anni '60, '70 e '80 la pesca del tonno si perfezionò sempre più e l'alto Adriatico divenne uno dei più importanti centri italiani di questo tipo di attività;

a fine anni '90 ebbe tuttavia inizio l'adozione di misure finalizzate a ridurre le catture di tonno rosso, in quanto, secondo studi effettuati su scala internazionale, il tonno rosso stava divenendo una specie ittica a forte rischio di estinzione;

considerato che:

le suddette misure di restrizione, di provenienza comunitaria, hanno costretto, nel tempo, gli armatori di "piccole imbarcazioni" in possesso di una esigua quota per la pesca di tonno rosso, a cedere la propria piccola quota ad armatori più grandi;

si è assistito alla distruzione di quella rete di piccole e medie imprese diffuse, che esercitavano nel medio e alto Adriatico la pesca del tonno rosso;

parallelamente a questa drastica riduzione dei "diritti di pesca", ha assunto una forte diffusione l'allevamento in cattività del tonno di piccola taglia in gabbie a mare, da immettere sul mercato, dopo l'ingrasso e una volta raggiunta una pezzatura adeguata al mercato;

l'Italia, che aveva una vasta flotta di imbarcazioni che esercitavano la pesca del tonno con il sistema della circuizione, a cui andavano aggiunte le imbarcazioni, che pescavano il tonno rosso con il palangaro, si è ritrovata, nel volgere di pochi anni, con pochissime imbarcazioni abilitate a questo tipo di pesca;

considerato inoltre che a quanto risulta all'interrogante:

la marineria di Cesenatico ha continuato ad esercitare la pesca del tonno dedicandosi alla cattura del tonno "allitterato", una specie che non è soggetta a quota e che vive in aree prossime a quelle del tonno rosso;

questa attività ha consentito che non andasse disperso quel patrimonio di conoscenze maturato in oltre 60 anni di attività, anche se il mestiere ha perso gran parte della sua redditività, essendo l'allitterato una specie di minore pregio commerciale rispetto al "rosso" e la cui cattura non garantisce quasi mai la sostenibilità economica alle imprese del settore;

oggi Cesenatico è l'unica marineria dell'alto Adriatico in cui viene praticata la pesca del tonno con il metodo della circuizione;

considerato infine che:

la decisione del Consiglio dei ministri dell'Unione europea "Agricoltura e pesca" del 13 dicembre 2016 ha assegnato all'Italia una quota di pescato di tonno rosso pari a 3.304,82 tonnellate, ossia il 20 per cento in più rispetto alle 2.752,56 tonnellate concesse nel 2016;

il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a breve dovrà procedere alla ripartizione di tale quota aggiuntiva;

rilevato che:

negli ultimi anni l'alto Adriatico è tornato ad essere popolato in grande quantità dal tonno rosso;

questa consistente presenza ne fa, inoltre, una specie concorrente in quanto il tonno rosso si nutre di pesce azzurro,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, nella ripartizione della quota aggiuntiva di pescato di tonno rosso per l'annualità 2017, non ritenga di prevedere la possibilità di consentire l'accesso alla quota a quelle imbarcazioni che sono abilitate ad esercitare la pesca con il sistema a "circuizione", che negli ultimi anni hanno pescato altre specie di tonno non assoggettate a quota e che sono in possesso di statistiche, fatture di vendita e documenti di tracciabilità sanitaria, che lo possono dimostrare.


(3-03624)