SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA -------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)



*227ª seduta: mercoledì 20 luglio 2011, ore 15,30


ORDINE DEL GIORNO



PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni.
Interrogazione n. 3-02145 svolta

IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame dei disegni di legge:

1. BIANCHI ed altri. - Riconoscimento della medaglia d'oro ai caduti di Nassiriya. - Relatore alla Commissione TOTARO.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(971)
Seguito esame e rinvio

2. GAMBA e TOTARO. - Disposizioni in materia di personale militare sospeso dal servizio o collocato anticipatamente in quiescenza a seguito di un procedimento penale poi conclusosi con provvedimento di assoluzione, proscioglimento o archiviazione. - Relatore alla Commissione DIVINA.
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(2557)

3. SCANU. - Modifica all'articolo 4 della legge 9 gennaio 1951, n. 204, in materia di restituzione ai congiunti delle salme dei caduti in guerra. - Relatore alla Commissione ESPOSITO.
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(988)
Seguito esame e rinvio
- e delle petizioni nn. 190 e 191 ad esso attinenti.

4. RAMPONI ed altri. - Disposizioni in materia di riordino della disciplina del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento del personale militare. - Relatore alla Commissione AMATO.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª e della 12ª Commissione)
(2190)

5. RAMPONI. - Disposizioni in materia di adeguamento del trattamento economico del personale appartenente alle Forze armate con funzioni dirigenziali. - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2489)

6. CAFORIO ed altri. - Abrogazione delle norme istitutive dei Vice Comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza. - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 6ª Commissione)
(2598)


IN SEDE CONSULTIVA

Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010.
(2803)

2. Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011.
(2804)
- Relatore alla Commissione CANTONI.

(Pareri alla 5ª Commissione)


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
CAFORIO. - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
il 28 giungo 2010 il generale Massimo Iadanza, comandante interregionale carabinieri "Vittorio Veneto", in una circolare indirizzata al consiglio intermedio di rappresentanza dell'Arma (prot. 117/5-2005), afferma come l'iscrizione ai partiti politici, ancorché non vietata, sia da intendersi assorbita dal divieto di esercizio dell'attività politica, prevedendo gravi sanzioni disciplinari per i trasgressori;
numerosi atti di sindacato ispettivo, anche precedenti alla nota citata, hanno posto in diverse occasioni la questione di una diffusa convinzione secondo la quale il personale militare non avrebbe il diritto di iscriversi a partiti politici;
il 5 aprile 2011 è stata presentata in IV Commissione permanente (Difesa) della Camera dei deputati l'interrogazione 5-04535 riguardante l'iscrizione di personale militare a partiti politici, a cui il Sottosegretario di Stato per la difesa, on. Crosetto, ha risposto il 6 aprile 2011 confermando quanto espresso nella circolare e dando un'interpretazione del quadro normativo di riferimento non condivisibile, tanto da indurre il deputato Di Stanislao a presentare, in data 14 aprile 2011, una nuova interrogazione (4-11619) contenente una diversa interpretazione delle norme citate, nonché la richiesta al Governo di riconsiderare quanto affermato dal Sottosegretario;
l'art. 98 della Costituzione prevede che «Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero», affermando il principio secondo il quale limitazioni nell'esercizio dei diritti politici fondamentali del personale delle Forze armate sono possibili qualora vi siano interessi superiori e nelle forme strettamente stabilite dalla legge;
appare evidente, in ragione della natura dei diritti individuali di cui il cittadino militare verrebbe privato, come non sia consentito interpretare in modo estensivo divieti non espressamente previsti da disposizioni di legge;
a tutt'oggi non è stata promulgata una legge che preveda esplicitamente il divieto per il personale delle Forze armate di iscriversi a partiti politici;
l'articolo 6 della legge n. 382 del 1978, e l'articolo 1483 del codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, citati dal Sottosegretario, prevedono entrambi che le Forze armate debbano mantenersi, in ogni circostanza, al di fuori delle competizioni politiche ed individuano limitazioni alla partecipazione dei militari a riunioni o manifestazioni di partito o nello svolgimento di propaganda a favore o contro partiti; tali disposizioni risultano, per stessa ammissione del Sottosegretario, prive di norme che pongano un esplicito divieto al personale militare di iscriversi a partiti politici;
per legge, dunque, si fa riferimento alla sola partecipazione alle competizioni politiche, e a quelle attività che necessariamente le accompagnano, mentre in nessun modo vengono interessati dalle disposizioni in oggetto i comportamenti che siano semplice espressione di una preferenza o di un'appartenenza politica;
il principio di estraneità dalle competizioni politiche è chiaramente riferito alle Forze armate complessivamente ed istituzionalmente intese e non alle condotte del singolo militare che, nell'esercizio di un diritto costituzionale garantito a tutti i cittadini, si iscriva ad un partito o svolga attivismo politico, fermo restando il rispetto delle limitazioni che la legge stabilisce,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda rivedere o ridimensionare l'interpretazione del quadro normativo di riferimento offerta dal Sottosegretario per la difesa in merito all'iscrizione di militari a partiti politici;
quali iniziative intenda porre in essere per ridurre la confusione generata dagli atti amministrativi esistenti, relativi alle limitazione dei diritti politici del personale militare, poco chiari e soggetti a interpretazioni contrastanti, al fine di annullare la discrezionalità che oggi contraddistingue le autorizzazioni a partecipare alla vita politica, difficilmente concesse ai subalterni dai propri ufficiali.
(3-02145)


NEGRI. - Ai Ministri dello sviluppo economico e della difesa. - Considerato che:
il depauperamento di attività nei principali poli produttivi aeronautici italiani (segnatamente a Caselle-Torino e Pomigliano d'Arco-Napoli) confermato anche dagli accordi di mobilità e scivolo verso la pensione di circa 800 lavoratori di Alenia aeronautica, siglati nell'autunno del 2010, potrebbe aggravarsi in una prospettiva di medio e lungo termine;
nel campo aeronautico e della difesa, infatti, i tempi lunghi di sviluppo dei programmi (sviluppi impensabili oggi su base autarchica) richiedono comprensione degli scenari evolutivi e capacità di investimenti strategici in grado di mantenere, se non migliorare, il livello tecnologico e di know how in un settore di alto valore aggiunto che, oltre ad essere strategico per il Paese e per i suoi contenuti, rimane uno dei pochi comparti industriali in cui l'Italia è riuscita a mantenere competitività a livello mondiale;
i più recenti scenari europei della difesa e sicurezza, con specifico riferimento ai nuovi accordi franco-inglesi - che hanno carattere strategico e coprono aspetti operativi, logistici, oltre che di capacità nucleare e di sviluppo di armamenti - destano forti preoccupazioni per il già difficoltoso processo di integrazione della difesa europea prospettando nuove gerarchie in cui l'Italia, non avendo precise strategie, perde posizioni e rischia una marginalizzazione ancora più profonda dell'attuale;
in particolare, tali accordi non fanno alcun riferimento alle iniziative e agli accordi sviluppati dall'Italia e da altri importanti Paesi in Europa (EDA, eccetera). Infatti da una parte Finmeccanica guarda all'Inghilterra come secondo mercato domestico e ha una forte presenza in quel Paese; dall'altra l'industria francese presenta una forte integrazione con Germania e Spagna;
questa iniziativa franco-inglese mette a nudo la debolezza del sistema Italia non solo sul piano della politica europea economica e della difesa, ma anche sul piano della politica industriale;
in questa complessa situazione si inquadra il problema del segmento più avanzato dell'industria militare e dell'aeronautica: quello dei caccia e degli UAV (Unmanned aerial vehicles), area in cui si stanno concentrando gli sforzi tecnologici e industriali delle principali potenze mondiali e in cui i Paesi europei si trovano in competizione e contrapposizione con le potenti politiche della difesa e di lobbying industriale degli Stati Uniti, senza poter contare su un robusto e concreto ruolo di coordinamento centrale dell'Unione europea;
in assenza di un nuovo programma per un caccia da sviluppare a livello europeo - dopo il Tornado e l'Eurofighter typhoon che hanno rappresentato per l'Europa negli ultimi 35 anni la fonte principale di mantenimento del livello tecnologico e delle capacità sistemistiche integrative - la filiera di prodotti che può garantire tali prerogative è quella dei velivoli senza pilota (UAV), in particolare di classe Male in una prospettiva a breve termine e di classe Combat a medio termine (Francia e Inghilterra non a caso hanno incluso nei loro piani di collaborazione militare finanziati a livello di ricerca con specifici progetti nazionali accordi esclusivi proprio sugli UAV e recentemente BAE system e Dassault hanno annunciato lo sviluppo di un male armato in grado di rispondere ai requisiti militari dei due Paesi, competitivi con lo statunitense Predator;
il dimostratore tecnologico Neuron al cui sviluppo sta partecipando anche l'Alenia come primo partner dietro alla capofila Dassalt in un consorzio europeo rischia di perdere la competizione con il dimostratore Mantis e Taranis, esclusivamente inglesi e sostenuti da un partnership privilegiata Francia-Inghilterra,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo intenda assumere per riacquisire un ruolo strategico in Europa e nelle collaborazioni internazionali finalizzate a una partecipazione italiana allo sviluppo di nuovi programmi tecnologicamente innovativi, e segnatamente ai programmi franco-inglesi che rappresentano oggi la prospettiva più avanzata per mantenere le capacità acquisite dalla nostra industria negli ultimi 30 anni;
come, specificatamente per l'area piemontese e lo stabilimento di Torino-Caselle, intenda garantire il programma del trasportatore tattico C-27J, e i programmi di aggiornamento dei velivoli Tornado;
che cosa intenda fare per superare la fase attuale di rallentamento produttivo dell'EFA, considerato - si veda l'audizione dell'ingegner Guarguaglini, Presidente di Finmeccanica, in 4ª Commissione permanente (Difesa) il 15 giugno 2011 - fra i prodotti di eccellenza dell'industria italiana, tanto che, oltre ad essere entrato nella short list in India, Eurofighter è in gara con il modello Typhoon per il nuovo caccia in Giappone, mentre ulteriori campagne lo vedono in prima linea in Europa ed in Oriente;
come intenda garantire i rifinanziamenti industriali, ai sensi della legge n. 266 del 1997 del programma Eurofighter secondo gli impegni internazionali previsti, per evitare penali pari, se non superiori, alle cifre da stanziare per l'avanzamento del programma.
(3-02266)