SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVI LEGISLATURA -------------------


4ª Commissione permanente
(DIFESA)


219ª seduta: martedì 28 giugno 2011, ore 16
220ª e 221ª seduta: mercoledì 29 giugno 2011, ore 8,45 e 15,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni.
IN SEDE REFERENTE


I. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:

1. RAMPONI. - Disposizioni in materia di trattamento di quiescenza del personale militare allo scadere del periodo di ausiliaria.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(162)

2. RAMPONI. - Disposizioni per la determinazione del trattamento di quiescenza del personale militare.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 11ª Commissione)
(168)
- Relatore alla Commissione TORRI.
Seguito esame congiunto e rinvio


II. Seguito dell'esame dei disegni di legge:

1. RAMPONI ed altri. - Disposizioni in materia di riordino della disciplina del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento del personale militare. - Relatore alla Commissione AMATO.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 7ª e della 12ª Commissione)
Seguito esame e rinvio (2190)

2. SCANU ed altri. - Sanatoria per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia cessato dal servizio a domanda e collocato in quiescenza nella posizione di riserva nel periodo compreso tra il 28 settembre 1996 ed il 31 dicembre 1997. - Relatore alla Commissione DEL VECCHIO.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
Seguito esame e rinvio (2158)

3. RAMPONI. - Disposizioni in materia di adeguamento del trattamento economico del personale appartenente alle Forze armate con funzioni dirigenziali. - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2489)

4. SCANU. - Modifica all'articolo 4 della legge 9 gennaio 1951, n. 204, in materia di restituzione ai congiunti delle salme dei caduti in guerra. - Relatore alla Commissione ESPOSITO.
(Pareri della 1ª, della 3ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(988)
- e delle petizioni nn. 190 e 191 ad esso attinenti.


III. Esame del disegno di legge:

CAFORIO ed altri. - Abrogazione delle norme istitutive dei Vice Comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza. - Relatore alla Commissione DE GREGORIO.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 6ª Commissione)
(2598)


INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

PINOTTI , TONINI , SCANU , PEGORER , AMATI , CABRAS , CRISAFULLI , FOLLINI , DEL VECCHIO , GASBARRI , LIVI BACCI , MARCENARO , MARINARO , MARINI , MICHELONI , NEGRI , ZAVOLI , CASSON. - Ai Ministri degli affari esteri e della difesa. - Premesso che:
la risoluzione n. 1973 approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU il 17 marzo 2011 stabilisce con nettezza gli obiettivi dell'intervento della coalizione internazionale in Libia: "l'immediata adozione di un cessate il fuoco e la completa cessazione di ogni violenza e di qualsiasi attacco o abuso a danno dei civili; l'esigenza di intensificare gli sforzi per addivenire ad una soluzione della crisi che risponda alle legittime richieste del popolo libico e prende atto delle decisioni del Segretario Generale di mandare il suo inviato speciale in Libia, nonché del Consiglio di Pace e Sicurezza dell'Unione Africana di inviare il suo Alto Comitato ad hoc in Libia, allo scopo di facilitare il dialogo per approdare alle riforme politiche necessarie per trovare una soluzione pacifica e sostenibile; (...) che le autorità libiche ottemperino ai loro obblighi in base al diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e la normativa sui diritti umani e sui profughi, e prendano tutti i provvedimenti necessari per proteggere i civili e soddisfare i loro bisogni essenziali, nonché per assicurare il passaggio rapido e senza ostacoli dell'assistenza umanitaria";
al fine di proteggere i civili, in particolare, la risoluzione ONU "Autorizza gli Stati Membri che ne abbiano informato il Segretario Generale, che agiscano su iniziativa nazionale o attraverso organizzazioni o accordi regionali, operando in collaborazione con il Segretario Generale, a prendere tutte le misure necessarie, anche senza tener conto del paragrafo 9 della risoluzione 1970 (2011), per proteggere i civili e le aree a popolazione civile minacciate di attacco nella Jamahiriya Araba in Libia, compresa Bengasi, escludendo l'ingresso di una forza di occupazione straniera in qualsiasi forma e qualsiasi parte de territorio libico, e richiede agli Stati Membri interessati di informare immediatamente il Segretario Generale sulle misure che prendono in base all'autorizzazione conferita con questo paragrafo, le quali saranno immediatamente comunicate al Consiglio di Sicurezza";
il Parlamento italiano ha approvato il 23 marzo nell'Aula del Senato una risoluzione che impegna il Governo a dare attuazione alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU;
più specificatamente, la risoluzione impegna il Governo "ad adottare ogni iniziativa per assicurare la protezione delle popolazioni della regione, nello scrupoloso rispetto della risoluzione n. 1973 e delle relative prescrizioni";
nella mattinata del 24 marzo, agenzie di stampa riportano notizie di raid aerei della coalizione che avrebbero colpito, tra l'altro, nelle zone di Tajura a Tripoli, non solo obiettivi militari ma anche civili;
il portavoce della joint task force dell'operazione "Odyssey Dawn", tenente Jim Hoeft, ha dichiarato che "non è verosimile che i civili siano stati coinvolti in alcun raid la notte scorsa",
si chiede di sapere:
se risponda al vero che forze della coalizione abbiano colpito con raid aerei obiettivi civili;
nel caso, che cosa il Governo intenda fare perché le disposizioni della risoluzione n. 1973 vengano rigorosamente rispettate.
(3-02003)

SCANU , PEGORER , CRISAFULLI , NEGRI - Al Ministro della difesa. - Premesso che:
l'Italia partecipa alla missione navale Nato "Unified Protector" in Libia, finalizzata, in aderenza al contenuto della risoluzione n. 1973 delle Nazioni Unite, a imporre il rispetto dell'embargo sulla fornitura di armi a Tripoli;
in particolare, operano nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", le seguenti unità navali della Marina militare: unità di supporto logistico "Etna"; portaerei "Giuseppe Garibaldi"; fregata "Libeccio"; pattugliatore d'altura "Comandante Bettica";
concorrono, inoltre, alla stessa operazione, il cacciatorpediniere "Andrea Doria", e, in riferimento all'emergenza immigrazione, la nave "San Marco";
la partecipazione alla missione "Unified Protector" comporta un elevato e prolungato impegno di tutti i necessari assetti operativi e di difesa;
risulta che agli equipaggi e al personale impiegato nell'ambito dell'operazione, a differenza di quanto previsto per la totalità del personale della Difesa impiegato nei teatri operativi, non verrebbe erogata alcuna indennità di missione,
si chiede di sapere:
se tale circostanza corrisponda al vero;
in caso affermativo, quale sia la causa di questa ingiustificata esclusione;
se il Ministro in indirizzo non intenda assumere gli opportuni provvedimenti idonei ad attribuire al personale militare impegnato nelle operazioni in Libia, al pari di quanto avviene per le altre missioni internazionali in corso, i dovuti riconoscimenti economici.
(3-02233)