COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE COSIDDETTE "MORTI BIANCHE"

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2011
79ª Seduta

Presidenza del Presidente
TOFANI
Assistono alla seduta, ai sensi dell’articolo 23, comma 6, del Regolamento interno, i collaboratori dottoressa Varinia Cignoli, dottoressa Francesca Costantini, e maresciallo capo Giovanni Maceroni.

Intervengono, in rappresentanza dell'Associazione nazionale formatori della sicurezza sul lavoro (ANFOS), il dottor Rolando Morelli, presidente, e il dottor Corrado De Paolis, addetto stampa.


La seduta inizia alle ore 14,30.


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente TOFANI avverte che sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta e propone altresì di attivare, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, del Regolamento interno della Commissione, il circuito audiovisivo. Non facendosi osservazioni, tale forma di pubblicità è adottata per il prosieguo dei lavori.


Audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale formatori della sicurezza sul lavoro (ANFOS).

Il presidente TOFANI, dopo un breve indirizzo di saluto, introduce l’audizione in titolo, richiesta dall'Associazione nazionale formatori della sicurezza sul lavoro (ANFOS), per illustrare alcune esperienze di formazione a distanza in materia di sicurezza sul lavoro nonché alcune riflessioni sui rischi dello stress-lavoro correlato.

Il dottor MORELLI, dopo aver ringraziato la Commissione per l'attenzione, illustra l'attività pluriennale svolta dall'ANFOS nel campo della formazione a distanza (FAD) sui temi della sicurezza sul lavoro e rivolta in particolare ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Tale modalità di insegnamento si avvale delle moderne tecnologie informatiche e presenta una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali corsi di tipo frontale, potendo essere svolta direttamente presso il luogo di lavoro con orari flessibili, eliminando così gli inconvenienti, i tempi morti e i costi legati agli spostamenti dei dipendenti. Consente inoltre di instaurare un dialogo a distanza tra docenti e discenti e di realizzare corsi ad hoc in lingua per lavoratori stranieri, che sarebbero altrimenti molto difficili da fare. Complessivamente, la FAD ha un costo più basso rispetto ai corsi di tipo tradizionale e risulta indicata soprattutto per le piccole e piccolissime imprese, che abbiano bassi indici di rischiosità, aiutandole ad adempiere agli obblighi di formazione e informazione dei lavoratori previsti per legge.
Denuncia poi l'assenza di una normativa precisa che definisca caratteristiche e requisiti professionali dei soggetti abilitati a svolgere l'attività di formatori. Il decreto legislativo n. 81 del 2008 (cosiddetto Testo unico delle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) detta infatti i criteri per l'accreditamento delle strutture che possono erogare la formazione (enti pubblici, università, enti paritetici), ma non definisce le relative figure professionali. Si tratta di un'oggettiva carenza, lamentata da molti professionisti del settore.
In materia di stress-lavoro correlato, dopo aver ricordato le gravi patologie che possono derivare da tale condizione, illustra una ricerca svolta dall'ANFOS nel dicembre 2010 presso 12 grandi aziende del settore informatico (che impiegano complessivamente 1.400.000 lavoratori), immediatamente dopo l'emanazione delle linee guida per la valutazione dei relativi rischi. Lo stress-lavoro correlato, infatti, è molto avvertito nelle attività legate all'uso delle tecnologie informatiche (cosiddetto "tecno-stress"). La ricerca ha mostrato che solo 7 aziende su 12 si erano preparate per la valutazione di questi rischi, di cui 2 già autonomamente e 5 solo in seguito all'entrata in vigore della nuova disciplina. Peraltro, i vari soggetti sembrano più preoccupati di curare gli adempimenti di tipo formale, senza avere ancora realmente elaborato un piano di intervento che, ove necessario, possa eliminare i fattori che causano l'eventuale rischio di stress.
Rispondendo ad una richiesta del PRESIDENTE, precisa di non avere al momento soluzioni concrete da offrire per tale problema, troppo recente essendo la nuova normativa e necessitando ancora di tempo per valutare le prime esperienze. In termini generali, il rischio di stress-lavoro correlato riguarda soprattutto le grandi realtà lavorative e certi tipi di lavoro (ad esempio quello notturno o in luoghi confinati), mentre è molto meno presente nelle piccole aziende. Ferma restando l'attività informativa di base prevista per i lavoratori, svolta anche dall'ANFOS, gli interventi concreti dovrebbero coinvolgere i medici competenti, che però possono solo curare una eventuale patologia, mentre la rimozione delle cause, cioè dei fattori di rischio, passa necessariamente attraverso modifiche dell'organizzazione del lavoro, che in certi casi possono essere difficili da realizzare.

Il presidente TOFANI chiede di fornire alla Commissione ulteriori elementi di approfondimento sulle tematiche trattate, di notevole interesse per l'inchiesta. Ringrazia infine gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle ore 15.10.