SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIV LEGISLATURA --------------------

6a Commissione permanente
(FINANZE E TESORO)




79ª seduta: mercoledì 8 maggio 2002, ore 15
80ª e 81ª seduta: giovedì 9 maggio 2002, ore 8,30 e 15



ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

I. Interrogazioni.

II. Seguito dell'indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse: audizioni dell'Associazione costruttori macchine intrattenimento, dell'Assotrattenimento (Svolte) e della Consulta nazionale antiusura.
IN SEDE DELIBERANTE

Discussione congiunta dei disegni di legge:

1. GUERZONI ed altri - Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di guerra.
(Pareri della 1a, della 2a, della 3a e della 5a Commissione)
(129)
2. BONATESTA - Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di guerra.
(Pareri della 1a, della 2a, della 3a, della 5a e della 12a Commissione)
(377)

3. PEDRIZZI - Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di guerra.
(Pareri della 1a, della 2a e della 5a Commissione)
(1319)
- Relatore alla Commissione EUFEMI

IN SEDE REFERENTE

Esame congiunto dei disegni di legge:

1. CHIUSOLI ed altri - Norme in materia di cooperative, consorzi di garanzia mutualistica e società di mutua garanzia (Rinviato dall'Assemblea in Commissione nella seduta del 28 febbraio 2002).
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 9a, della 10a, della 11a Commissione, della Giunta per gli affari delle Comunità europee e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(193)

2. PEDRIZZI ed altri - Disciplina dell'attività di garanzia collettiva dei fidi.
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 9a, della 10a, della 11a Commissione, della Giunta per gli affari delle Comunità europee e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1176)

3. EUFEMI ed altri - Disciplina delle cooperative e dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 9a, della 10a, della 11a Commissione, della Giunta per gli affari delle Comunità europee e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1207)

- Relatore alla Commissione PEDRIZZI

INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO

    –PEDRIZZI. – Al Ministro dell’economia e delle finanze. – Premesso:
            che esiste una proposta della Commissione dell’Unione europea al Consiglio della stessa che autorizza la Francia a prorogare l’applicazione di accise ad aliquota ridotta al rum «Tradizionale» prodotto nei suoi Dipartimenti d’oltremare (DOM), riportata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea n. C270E del 25 settembre 2001, pagina 0148-0149;
            che dall’applicazione di tali accise ad aliquota ridotta può derivare un abbassamento del 50 per cento dell’accisa nazionale applicata a questa categoria di bevande, per un quantitativo di 90.000 ettolitri di prodotto di rum «Tradizionale» originario dei DOM;
            che tale regime di favore, richiesto sulla base dell’articolo 299 del Trattato di Amsterdam è già in corso di applicazione con decisione del Consiglio dell’Unione europea del 30 ottobre 1995 e scade il 31 dicembre 2002;
            che la proroga di questo regime nella succitata proposta della Commissione dell’Unione europea al Consiglio della stessa passerà in discussione in sede di Comitato Ecofin nelle prossime settimane;
            che l’aiuto alle zone in questione è già stato dato con un provvedimento di lunga durata e l’effetto di sviluppo se opportunamente gestito dalla Francia e dai suoi produttori d’oltremare deve aver già prodotto i suoi frutti, mentre una proroga produrrebbe, invece, una chiara distorsione della concorrenza nei confronti di prodotti similari italiani e di altre provenienze comunitarie;
            che per prodotti similari si devono intendere tutte quelle bevande spiritose italiane e di altra provenienza comunitaria che vengono consumate dallo stesso
target di consumatori e nelle stesse circostanze ricreativo-sociali dei rum dei DOM francesi;
            che il danno che la proposta di cui sopra crea all’interesse economico nazionale italiano del settore delle bevande spiritose è notevole,
        si chiede di conoscere:
            quale atteggiamento e quali specifiche azioni intenda adottare il Governo italiano nei competenti comitati dell’Unione europea ed in sede di Consiglio della stessa per difendere gli interessi dell’Italia e dei soggetti economici nazionali sull’argomento in questione;
            se il Governo non ritenga necessario opporsi, nei termini che gli sono consentiti, alla proposta della Commissione dell’Unione europea diretta a concedere proroghe alla Francia dell’applicazione di accise ridotte sul rum «Tradizionale» prodotto nei DOM.
(3-00185)
        BRUNALE. – Al Ministro dell’economia e delle finanze. – Premesso  che:
            la Procura della Repubblica di Pisa ha emesso in data 18 marzo 2002, quattro provvedimenti di arresti domiciliari e sette avvisi di garanzia ad altrettanti Amministratori, Dirigenti, e Sindaci revisori della Cassa di Risparmio Spa di Volterra e della Fondazione CRV al termine dell’inchiesta scoperta e denunciata all’inizio dell’anno 2001 che sembra aver comportato una perdita di circa 25 milioni di euro;
            tra i provvedimenti emessi dalla Magistratura, due riguardano l’attuale Presidente della CRV Spa e il Presidente della Fondazione CRV con conseguente immediata sospensione delle funzioni loro attribuite;
            Banca d’Italia, in funzione dei poteri conferiti ha, contemporaneamente allo svolgimento dell’inchiesta giudiziaria, compiuto i propri accertamenti in materia e quindi, presumibilmente, definito una linea di condotta relativa;
            alla luce delle rilevanti e gravi decisioni assunte dalla Magistratura la Banca d’Italia non può esimersi dall’intervenire a tutela dell’integrità e dell’operatività dell’Azienda e della Fondazione oltre che della tutela degli interessi generali,
        l’interrogante chiede di sapere:
            se il Ministro sia a conoscenza dei fatti;
            se il Ministro non intenda intervenire su Banca d’Italia perché sia reso noto al Parlamento da un lato l’esito dell’accertamento compiuto a seguito dell’anomala gestione che ha comportato alla Cassa di Risparmio di Volterra S.p.a perdite rilevantissime e, dall’altro, quali urgenti decisioni intende assumere alla luce dei provvedimenti emessi dalla Magistratura.
(3-00362)
        EUFEMI. – Al Ministro dell’economia e delle finanze. – Premesso che:
            la Commissione dell’Unione europea ha predisposto una proposta di modifica delle direttive comunitarie nn. 92/83 e 92/84 in materia di tassi e di strutture delle accise che prevederebbe la introduzione di una aliquota minima sul vino di quasi 12 centesimi di euro al litro e un aumento del 25 per cento dei tassi minimi previsti per i distillati, i liquori e i prodotti alcolici intermedi;
            in base alle attuali produzioni si registrerebbe un aggravio complessivo del comparto vinicolo valutabile in 740 milioni di euro;
            la normativa comunitaria nel 1992, prendendo atto delle grandi differenze esistenti tra i vari paesi dell’Unione europea non solo per modalità di consumo, di tradizione ma anche per reddito, armonizzò le strutture fiscali fissando esclusivamente dei tassi minimi di accisa;
            quello del vino e degli spumanti fu fissato a livello zero, quello dei prodotti di distillati a 550 euro (allora ECU) per ettolitro di alcol puro, quello per i prodotti intermedi (Marsala, Vermouth ed altri vini aromatizzati e liquorosi) a 45 euro per ettolitro di prodotto finito, lasciando libertà agli Stati membri di calibrare i diversi livelli di tassazione secondo le proprie esigenze di bilancio e le specifiche modalità di consumo;
            ben otto Paesi produttori mantengono a zero il livello di accisa sul vino;
            l’attuale delicato equilibrio rischia di essere stravolto se i rilevanti aumenti dell’imposizione proposti dalla Commissione europea fossero accettati senza rispettare le politiche fiscali e di bilancio dei singoli Stati;
            tale proposta ha provocato grande sconcerto e forte contrarietà del settore vinicolo perché verrebbe colpito con l’introduzione di una imposta di fabbricazione del vino inesistente nel nostro Paese;
            in Italia a fronte di una tassazione a livello zero sul vino si è registrato non un aumento di consumo smodato di prodotto ma una leggera riduzione di quantità di consumo accompagnata da un fortissimo incremento della qualità del prodotto stesso;
            il settore vinicolo italiano in particolare, caratterizzato da una grande quantità di piccoli produttori, verrebbe aggravato non solo di un costo fiscale inedito, ma anche di un cospicuo onere burocratico e amministrativo,
        si chiede di sapere quali iniziative si intenda urgentemente promuovere presso la Unione europea a tutela del sistema vinicolo a fronte di una così grave minaccia che colpirebbe fortemente la produzione, le esportazioni di prodotti del settore agroalimentare nonché i consumi delle famiglie attraverso maggiori costi.
(3-00398)