SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIII LEGISLATURA --------------------

10a Commissione permanente
(INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO)

364a seduta: martedì 20 febbraio 2001, ore 15,30
365a seduta: mercoledì 21 febbraio 2001, ore 15,30


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO


Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, degli atti:

1.Schema di decreto legislativo recante norme di recepimento della direttiva 98/27/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi dei consumatori - Relatore alla Commissione CAPONI.
(Previe osservazioni della 2a Commissione e della Giunta per gli affari delle Comunità europee)
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 1999, n. 526)
(n. 825)
Seguito e conclusione esame. Parere favorevole con osservazioni

2. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 98/78/CE relativa alla vigilanza supplementare sulle imprese di assicurazione appartenenti ad un gruppo assicurativo - Relatore alla Commissione PALUMBO.
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 1999, n. 526)
(n. 842)

3. Schema di decreto per la ripartizione delle risorse assegnate al Fondo Unico per gli incentivi alle imprese - Relatore alla Commissione CAZZARO.
(Parere al Ministro dell'industria, ai sensi dell'articolo 52, comma 2, della legge 23 dicembre 1998, n. 448)
(n. 845)
PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione.
Svolta
INTERROGAZIONE ALL’ORDINE DEL GIORNO

        PIZZINATO, GRUOSSO, MICELE, MACONI, CARCARINO, VIVIANI, CASTELLANI Pierluigi, CÒ, CRIPPA, CORTIANA. – Al Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato. – Premesso che:

            le aziende elettromeccaniche (per la produzione di centrali idrotermoelettriche, materiale ferroviario, ecc.) sono investite da anni da processi di ristrutturazione, segmentazione, riaggregazione; processi che hanno comportato drastiche riduzioni di personale nonché di chiusura di numerosi stabilimenti e unità produttive;
            negli ultimi anni il settore, che fa capo a Finmeccanica, è stato investito anch’esso da numerosi processi di ristrutturazione coinvolgendo sia aziende a partecipazione statale che private, tra cui le aziende della Firema;
            negli scorsi anni, tra la Firema – assistita dall’Assolombarda – e le organizzazioni sindacali, fu raggiunta un’intesa che prevedeva una fase di transizione con l’utilizzazione di cassa integrazione ordinaria e mobilità, per numerosi lavoratori a fronte di un programma che assicurava lo sviluppo produttivo ed occupazionale sulla base di un assetto industriale con i seguenti stabilimenti: Retam con sede a Spello (Perugia), OMS – Stanga a Padova, OFC a Caserta, Firema a Sesto S. Giovanni (Milano), MML – Metalmeccanica Lucana a Tito (Potenza);
            in detti stabilimenti della Firema si realizzano produzioni del settore dei trasporti (ferroviarie e metropolitane), sia per le parti meccaniche che elettriche e lo scorso anno (anche sulla base di un assetto proprietario con il 49 per cento a Finmeccanica) si sono previsti investimenti per 27 miliardi;
            contrariamente agli impegni assunti, con le organizzazioni sindacali e le amministrazioni comunali interessate, lo scorso 19 gennaio 2001, in un incontro presso l’Associazione Industriale Lombarda, la direzione della Firema comunicava un nuovo programma di ristrutturazione che prevede una drastica riduzione dei livelli di occupazione;
            in tale programma di ristrutturazione si ipotizzano 480 esuberi su un totale di 1.308 dipendenti al gennaio 2000, così suddivisi:
                Firema Sesto S. Giovanni 130 esuberi su 222 dipendenti;
                OFC Caserta 173 esuberi su 458 dipendenti;
                OMS – STANGA Padova 87 esuberi su 378 dipendenti;
                Metalmeccanica Lucana Tito 90 esuberi su 186 dipendenti;
            un tale ridimensionamento delle attività produttive degli stabilimenti Firema è prospettato in palese contrasto con i programmi di intervento definiti dal Governo per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e metropolitane, i quali richiedono invece un potenziamento delle capacità produttive del settore ferroviario-elettromeccanico, già oggi carente rispetto alle esigenze del Paese,
        gli interroganti chiedono di sapere:
            se in Ministero in indirizzo non intenda convocare, con urgenza, un incontro fra le parti al fine di rivedere il programma delineato dalla Firema per salvaguardare un patrimonio industriale e professionale di cui il Paese necessita;
            quali iniziative il Ministero dell’industria ha assunto o intende assumere, anche in considerazione che il 49 per cento del capitale di Firema è di proprietà di Finmeccanica per salvaguardare la presenza di queste attività industriali in realtà già fortemente colpite, nell’ultimo decennio, dai processi di dismissione industriale;
            se il Governo e il Ministero in indirizzo non ritengano necessario definire le linee guida di un programma di sviluppo del settore ferroviario-elettromeccanico, indispensabile per accelerare il processo di ristrutturazione e innovazione delle infrastrutture di trasporto del nostro Paese nonché per essere competitivi in Europa.


(3-04253)