GIUSTIZIA (2ª)

MARTEDÌ 20 FEBBRAIO 2001
709ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
PINTO

        Intervengono il ministro alla giustizia Fassino ed i sottosegretari di Stato per l’interno Brutti e alla giustizia Maggi.

        La seduta inizia alle ore 15,30.


IN SEDE DELIBERANTE
(4948) Deputato PECORELLA. – Disposizioni in materia di difesa d’ufficio, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito della discussione e rinvio)

        Riprende la discussione sospesa nella seduta antimeridiana del 15 febbraio 2001.
        Si passa all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 7.
        Il presidente PINTO avverte che sono stati presentati – e la Commissione ammette – gli ordini del giorno 0/4948/1/2 e 0/4948/2/2.

        Inoltre, con riferimento alle dichiarazioni del senatore Milio rese nella seduta antimeridiana del 15 febbraio 2001 e relative ad una nota dell’Associazione italiana giovani avvocati (AIGA) dalla quale lo stesso senatore Milio desumeva che non vi fosse condivisione da parte dell’AIGA rispetto alla posizione assunta dalle altre associazioni forensi, fa presente di aver ricevuto successivamente dalla stessa AIGA, in data 19 febbraio, un’altra nota con la quale, si è preso atto della volontà del Parlamento di approvare senza modifiche il disegno di legge licenziato dalla Camera in tema di difesa d’ufficio e, pur ribadendosi l’imprescindibilità di alcune modifiche al testo in questione, si è riconosciuto che il predetto disegno di legge rimuove comunque situazioni di intollerabile iniquità e si è chiesto alla Commissione giustizia del Senato di impegnarsi affinché – dopo l’approvazione del disegno di legge – siano immediatamente poste in discussione le modifiche da apportare necessariamente allo stesso.
        Il senatore CALLEGARO rinuncia ad illustrare l’emendamento 7.1.
        Il senatore MILIO illustra l’emendamento 7.2, sottolineando come gli ordini del giorno presentati costituiscano una ulteriore conferma dell’assoluta necessità di introdurre modifiche alla disposizione di cui all’articolo 7 del disegno di legge n.4948. Da questo punto di vista la decisione di non apportare tali modifiche rappresenta un vero e proprio atto di arroganza legislativa essendo emersi chiaramente, dall’andamento del dibattito, i problemi applicativi legati alla formulazione approvata dalla Camera dei deputati.
        Il senatore PREIONI rinuncia ad illustrare l’emendamento 7.3.

        Fa presente poi che gli ambienti in cui lavora la Commissione si sono trasformati in una vera e propria «camera a gas» in cui è impossibile resistere. Tra l’altro le altezze interne sono irregolari e, se dovesse intervenire l’azienda sanitaria locale, essa impedirebbe di sicuro il proseguimento dei lavori in queste condizioni. Chiede in ogni caso o di aprire le finestre oppure che si smetta di fumare.
        Il senatore MELONI illustra l’emendamento 7.4, sottolineando in particolare l’assoluta genericità del requisito dell’idonea documentazione cui fa riferimento l’ultima parte dell’articolo 7.
        Più in generale ritiene auspicabile venga chiarito che, ai fini dell’applicazione del nuovo comma 1-bis dell’articolo 29 delle norme di attuazione, si potrà tener conto anche dei corsi che vengono frequentati dai praticanti avvocati in vista del superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
        Il senatore GRECO, premesso che non vi è nessuna intenzione di boicottare l’iter del disegno di legge n. 4948, non può però fare a meno di rilevare come le perplessità sollevate dai senatori Milio e Meloni abbiano evidenziato che alcuni punti dello stesso non siano assolutamente chiari per quanto attiene ai loro riflessi sul piano applicativo.
        Osserva poi come il disegno di legge in esame si faccia carico della professionalità del difensore d’ufficio senza che però nessuna attenzione venga rivolta sotto questo profilo, con riferimento alla tematica del difensore di fiducia. Al riguardo, ritiene importante che emergano indicazioni in questo senso e, in caso contrario, preannuncia la sua astensione all’articolo 7.
        Il senatore CENTARO, dopo aver osservato che l’articolo 7 è comunque suscettibile di una interpretazione equilibrata che potrebbe non precludere, in prosieguo, che corsi di formazione possano essere organizzati anche per impulso del Consiglio nazionale forense, ritiene che il provvedimento in discussione rappresenti un significativo passo avanti rispetto alla delicata materia della difesa d’ufficio su cui non si poteva non intervenire, anche se ciò avviene in modo, a suo avviso, non del tutto soddisfacente. Di tal che deve esservi un forte impegno ad apportare modifiche nella prossima legislatura. D’altra parte non si può dimenticare che la presenza dell’articolo 7 deve essere considerata come una garanzia sulla caratura degli avvocati che intervengono quali difensori d’ufficio, necessitata proprio dall’intervento statale in tale materia.
        Si passa all’espressione dei pareri sugli emendamenti all’articolo 7.
        Il PRESIDENTE relatore esprime parere contrario su tutti gli emendamenti all’articolo 7.
        Il sottosegretario MAGGI condivide il parere del relatore.
        Il senatore GRECO annunzia, a titolo personale, il voto di astensione sull’emendamento 7.1.
        Messo in votazione l’emendamento 7.1 – di contenuto identico all’emendamento 7.2 – risulta respinto.
        Senza discussione, con separate votazioni, sono respinti gli emendamenti 7.3 e 7.4.
        Il senatore CALLEGARO illustra il seguente ordine del giorno:
0/4948/1/2

Callegaro
        La Commissione giustizia
        impegna il Governo
            perché vigili a che, in applicazione reale dell’intendimento legislativo di cui all’articolo 7, il comma 1-
bis dell’articolo 29 delle norme di attuazione del codice di procedura penale produca l’effetto di assicurare a ciascun avvocato la possibilità di inserimento negli elenchi ivi previsti, a seguito della frequenza di corsi, a scelta dello stesso, indifferentemente organizzati dai consigli degli ordini, dalle camere penali o da istituti universitari
        Il senatore CALVI illustra il seguente ordine del giorno:

0/4948/2/2
Calvi
        La Commissione giustizia
        considerato che l’A.S. 4948 relativo a «Disposizioni in materia di difesa d’ufficio» è momento assai rilevante nel perseguire in Italia un sistema di difesa d’ufficio che rappresenti una più forte garanzia per il cittadino, rafforzando l’effettività della difesa e consentendo un efficace contraddittorio tra le parti nel processo;
            preso atto delle osservazioni che sono state formulate da C.N.F. e A.I.G.A., in sede di audizione, e da U.C.P. e O.U.A. nei loro comunicati,
        chiede che
            il Governo, accogliendo il presente ordine del giorno, si impegni a realizzare un più completo e razionale sistema di formazione, di abilitazione e di accesso agli elenchi previsti dalla legge, contemplando la possibilità che sotto il controllo e la certificazione dei consigli dell’ordine possano organizzarsi corsi da parte di tutte le associazioni forensi, nonché da parte del C.N.F.
        Il senatore GRECO richiama l’attenzione sull’esigenza – da lui fortemente avvertita – di prevedere che i corsi di formazione abbiano una durata biennale.

        Il senatore RUSSO si dichiara contrario ad inserire il riferimento a corsi di perfezionamento di durata predeterminata, ritenendo più opportuno mantenere al riguardo una certa elasticità.
        Il senatore CALVI non ritiene di poter accogliere le proposte di modifica del senatore Greco, ritenendo preferibile mantenere inalterata l’impostazione complessiva dell’ordine del giorno da lui presentato, mentre in altro ordine del giorno potrebbero essere contenute le considerazioni del senatore Greco stesso.
        Il senatore CALLEGARO propone al senatore Calvi alcune modifiche all’ordine del giorno 0/4948/2/2.
        Il senatore CALVI, alla luce della precedente illustrazione del senatore Callegaro, modifica l’ordine del giorno da lui presentato, inserendo, dopo le parole: «associazioni forensi» le altre: «, da istituti universitari,».
        Il senatore PERA non può fare a meno di rilevare che il provvedimento in discussione – rientrante fra quelli di attuazione della riforma dell’articolo 111 della Costituzione – è fonte nella sua attuale formulazione di notevoli ambiguità, cui non possono porre rimedio gli ordini del giorno presentati. Pur prendendo atto delle motivazioni con le quali il relatore ha difeso il testo dell’articolo 7, nel contesto generale della filosofia del disegno di legge, non è comunque possibile ignorare che l’operazione con cui lo Stato dovrebbe garantire la professionalità del difensore d’ufficio, in quanto preposto allo svolgimento di una funzione di cui si fa carico lo Stato stesso, si realizza affidando i previsti corsi di aggiornamento professionale a entità di natura non pubblica, quali, in particolare, le diverse associazioni forensi menzionate nell’articolo 7. D’altra parte, considerato che gli ordini del giorno in discussione non sono strumenti in grado di modificare la legge e pur dovendo essere ribadita nel caso di specie l’opportunità di un’approvazione del disegno di legge n.4948, non è però – a suo avviso – condivisibile in generale l’impostazione fatta propria dalla maggioranza volta a imporre l’approvazione di provvedimenti insoddisfacenti, adducendo la giustificazione che non vi siano i tempi sufficienti per procedere a modifiche.
        Il senatore BUCCIERO preannunzia la sua astensione.
        Il senatore CALLEGARO modifica il suo ordine del giorno 0/4948/1/2, inserendo dopo le parole: «istituti universitari» le altre: «o da altre associazioni forensi, su delega e sotto il controllo dei consigli dell’ordine».
        Il senatore Antonino CARUSO ritiene opportuno assicurare il carattere interpretativo degli ordini del giorno presentati e chiede ai presentatori degli ordini del giorno stessi di riorganizzare il contenuto dei medesimi, rispettando tale carattere.
        Il senatore RUSSO, al fine di chiarire la portata dell’articolo 7, fa presente che in ogni caso il testo dell’articolo in questione non esclude che gli ordini professionali possano, anche attraverso associazioni forensi, diverse da quelle menzionate nell’articolo stesso, organizzare i previsti corsi di aggiornamento professionale.
        La senatrice SCOPELLITI ritiene preferibile soprassedere al prosieguo della discussione, anche per dar modo ai presentatori degli ordini del giorno di elaborare eventualmente un nuovo testo che venga incontro alle osservazioni avanzate.
        Il seguito della discussione è poi rinviato.


        
La seduta termina alle ore 16,30.