B I L A N C I O (5a)

MERCOLEDI' 7 FEBBRAIO 2001
319a Seduta

Presidenza del Presidente
COVIELLO


Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Morgando.


La seduta inizia alle ore 16,15.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di deliberazione del CIPE concernente le nuove modalità procedurali in materia di contratti di programma (n. 846)
(Parere al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ai sensi dell'articolo 2, comma 206, della legge 23 dicembre 1996, n. 662. Esame e rinvio)

Il presidente COVIELLO, nel ricordare l'origine e lo sviluppo dello strumento dei contratti di programma, si sofferma sui primi progetti che, fino al 1996, hanno comportato un investimento complessivo di circa 21.000 miliardi, con un onere a carico dello Stato di 10.000 miliardi, e con la creazione di 28.000 nuovi occupati; illustra poi i rilevanti interventi realizzati dopo il 1996, tra i quali ricorda i contratti di programma dell'ENI, della Barilla e della FIAT e quelli di "seconda generazione", realizzati nel biennio 1999-2000 e finalizzati al rafforzamento della capacità di attrazione degli investimenti; a decorrere dal 2000, in seguito all'approvazione del nuovo regime di aiuto da parte dell'Unione europea e all'ampliamento dell'applicabilità dello strumento ad altri settori, si è avuto un incremento delle domande per contratti di programma. Il Ministero del tesoro, posto di fronte alla mole di istruttorie da svolgere, ha quindi approvato 7 contratti di programma, per un importo complessivo di 500 miliardi, e previsto, con lo schema di delibera in esame, il trasferimento a Sviluppo Italia delle competenze sulla materia.
Al fine di valutare più compiutamente il provvedimento, ritiene necessario acquisire preliminarmente alcune indicazioni sul numero e caratteristiche delle domande, sui criteri utilizzati per la selezione di quelle deliberate e per la definizione delle priorità, con particolare attenzione a quelli relativi alla valutazione degli aspetti di economicità delle proposte e alle ricadute in termini di strategie industriali e di effetti sul tessuto economico-sociale. Ritiene peraltro che il trasferimento di competenze a Sviluppo Italia, avvenendo successivamente alla approvazione dei 7 interventi richiamati, non sembra garantire la necessaria omogeneità di trattamento delle richieste.
Il suo avviso è comunque favorevole sullo schema di deliberazione in esame, che recepisce, seppure con ritardo, l'indicazione delle Commissioni parlamentari sul decentramento delle attività: ricorda, infatti, che nel disegno complessivo della promozione degli investimenti la competenza relativa ad iniziative di limitata entità dovrebbe essere assegnata all'ambito regionale, il finanziamento degli interventi di media dimensione rinviato alla legge n. 488 del 1992 e i grandi interventi finanziati nell'ambito dei contratti di programma.
Si sofferma, poi, sui contenuti specifici del provvedimento, evidenziando in particolare le competenze assegnate a Sviluppo Italia in materia di promozione, accesso, valutazione e redazione dello schema contrattuale da sottoporre all'approvazione del CIPE e in materia di controllo della regolare attuazione del contratto. Richiama poi la specifica convenzione da stipulare tra Sviluppo Italia e il servizio del Dipartimento delle politiche di sviluppo, che prevede il trasferimento immediato delle competenze in alcuni comparti e nel secondo semestre del 2001 per gli altri comparti. Esprime perplessità sulla necessità di concertare con il Ministero del tesoro l'utilizzo delle risorse che le regioni mettono a disposizione, secondo quanto previsto dal punto 3 dello schema di deliberazione. Ritiene opportuno sollecitare la riduzione del numero dei controlli previsto, mantenendo esclusivamente un controllo di merito da parte dei ministeri competenti e sottolineare che l'intervenuta approvazione di alcuni progetti precedentemente al trasferimento di competenze, comporta l'assegnazione di risorse eccessivamente scarse rispetto alle funzioni trasferite. Dopo aver evidenziato la necessità di prevedere una relazione al Parlamento, eventualmente contemporanea a quella relativa alle aree depresse, auspica il completo coinvolgimento delle regioni, che alla luce della competenza dello Stato per la definizione della strategia industriale, dovrebbe essere realizzato mediante la definizione di opportune intese.

Il senatore PIZZINATO evidenzia la opportunità di affrontare, nel parere sullo schema di deliberazione in titolo, anche la questione dell'applicazione della normativa sui distretti economico-produttivi.

Il senatore VIVIANI, dopo aver ricordato che i contratti di programma rappresentano lo strumento più antico e più efficace nell'ambito di quelli previsti dalla programmazione negoziata, sottolinea tuttavia il notevole costo finanziario associato all'attuazione dello strumento stesso. Il costo stimato di ogni nuovo posto di lavoro creato grazie a tale procedura, che si approssima a 500 milioni di lire, non risulta più coerente, alla luce della più estesa applicazione delle procedure della programmazione negoziata, che attualmente riguardano anche imprese di medie e piccole dimensioni. Al fine di valutare la efficacia dello strumento in questione, soprattutto sotto il profilo dell'impatto finanziario, bisogna inoltre tenere conto della nascita di nuovi strumenti, oltre che delle ulteriori agevolazioni nel frattempo intervenute.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,40.