SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------



4ª Commissione permanente
(DIFESA)


69ª seduta: mercoledì 5 agosto 2020, ore 14


ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Esame, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, dell'atto:
Proposta di nomina del Presidente nazionale dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori (O.N.F.A.) - Relatore alla Commissione DI MICCO
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento)
(n. 56)
Esame. Parere favorevole
IN SEDE CONSULTIVA

Esame degli atti:
1. Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese - Relatore alla Commissione VATTUONE
(Osservazioni alla 5ª Commissione)
(n. 188)
Esame. Osservazioni favorevoli
2. Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante una prima ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese - Relatore alla Commissione VATTUONE
(Osservazioni alla 5ª Commissione)
(n. 189)
Esame. Osservazioni favorevoli

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


PETRENGA, RAUTI - Al Ministro della difesa. - Premesso che:

in occasione del 159° anniversario della costituzione dell'Esercito, rivolgendo omaggio alla bandiera della forza armata, il Presidente della Repubblica Mattarella ha affermato che: "in ogni momento della nostra storia, gli uomini e, in tempi più recenti, le donne della Forza Armata hanno costituito un saldo e sicuro punto di riferimento per il Paese e per il popolo italiano";

secondo il Presidente del Senato, in una sua nota sull'evento: "anche nella grave emergenza in atto, il nostro Esercito sa essere al fianco dei cittadini e delle Istituzioni per offrire risposte là dove ve ne è più bisogno. Penso alla realizzazione, in tempi record, del Covid Hospital presso il Policlinico Militare Celio di Roma, una struttura di eccellenza che svolgerà un ruolo essenziale di supporto alla rete assistenziale della sanità nazionale";

di eguale tenore il Presidente della Camera: "grazie agli uomini e alle donne dell'Esercito per l'impegno costante a difesa della comunità. Un contributo che in queste settimane difficili è stato sempre più intenso e prezioso: sul territorio, nella logistica e nel supporto sanitario";

anche da parte dello stesso Ministro della difesa, "la più profonda gratitudine di tutti noi per quanto state facendo per l'Italia, in questo momento di grande difficoltà";

come è noto, ai sensi dell'art. 87 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18: "5. Lo svolgimento delle procedure concorsuali per l'accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall'entrata in vigore del presente decreto. Resta ferma la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati, nonché la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di incarichi, anche dirigenziali, nelle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, che si istaurano e si svolgono in via telematica e che si possono concludere anche utilizzando le modalità lavorative di cui ai commi che precedono, ivi incluse le procedure relative alle progressioni di cui all'articolo 22, comma 15, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75";

per l'effetto di tale previsione si è disposta la sospensione fino al 16 maggio 2020 delle attività concorsuali, che implicano la movimentazione di persone;

sottolineato che:

con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 16 del 25 febbraio 2020, dal Ministero della difesa è stato "indetto, per il 2020, un concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 2.185 VFP 4 nell'Esercito, nella Marina Militare, compreso il Corpo delle Capitanerie di Porto e nell'Aeronautica Militare, riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP 1) in servizio, anche in rafferma annuale, o in congedo per fine ferma, appartenenti ai sottoindicati blocchi di incorporazione", adesso sospeso;

appare in ogni caso intempestiva una possibile ripresa delle procedure concorsuali alla data già indicata, sia per le evidenti ripercussioni sull'organizzazione dei corpi militari interessati, sia per la delicatezza del momento emergenziale che deve essere attentamente calibrata proprio nella fase 2 dell'emergenza;

il reclutamento di tali unità appare tuttavia fondamentale per la prosecuzione di importanti attività sul territorio nazionale, tra le quali quelle già menzionate ed anche il progetto "Strade sicure" che, specie nel Meridione, garantisce presidi di legalità ed è fonte di sicurezza per i cittadini;

l'articolo 87, comma 5, citato dispone che: "Resta ferma la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati",

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno porre in essere, in ragione delle particolari circostanze, un intervento urgente teso al reclutamento delle unità per i posti così banditi, mediante lo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori della classe di concorso dell'anno precedente, in modo da consentire una regolare e continuativa prosecuzione delle attività indicate.
(3-01821, già 4-03392)
RAUTI - Al Ministro della difesa. - Premesso che:

la direttiva dello Stato maggiore della Difesa SMD-G-010, recante "Regolamento per la disciplina delle uniformi edizione 2019", è stata approvata dal capo di Stato maggiore, generale Enzo Vecciarelli, in data 29 aprile 2019 e firmata in data 4 dicembre 2019;

il capitolo VII, intitolato "Militari delle categorie in congedo", prevede quanto segue: «a)Ai militari delle categorie in congedo è sempre precluso l'uso dell'uniforme al fine di evitare ogni possibile confusione con i militari in servizio, ad eccezione di particolari casi legati all'espletamento di funzioni/incarichi di interesse della Difesa, espressamente richiamati da specifiche disposizioni; b) Ai militari in congedo non in temporanea attività di servizio delle Forze di polizia è sempre precluso l'uso dell'uniforme; c) I militari delle categorie in congedo in temporanea attività di servizio, ai fini dell'uniforme, sono tenuti all'osservanza di tutte le norme in vigore; d) I militari in congedo iscritti alle Associazioni d'Arma formalmente riconosciute dal Ministero della Difesa, che partecipano a cerimonie o a eventi, ovvero che prendono parte ad attività connesse con gli scopi/finalità dell'Associazione, sono autorizzati ad indossare solo gli elementi uniformologici e gli accessori eventualmente stabiliti da ciascuna Forza Armata; e) I membri delle Associazioni non riconosciute dal Ministero della Difesa non possono indossare uniformi e/o elementi uniformologici in uso o che abbiano sensibili somiglianze con quelli delle Forze Armate; f) Le eventuali uniformi sociali adottate dalle Associazioni devono essere chiaramente distinguibili rispetto a quelle utilizzate dal personale in servizio delle Forze Armate"»;

tale direttiva ha quali destinatari le associazioni combattentistiche e d'arma ed alle strutture di sezioni regionali; a titolo puramente esemplificativo, si cita quanto diramato dal comando militare Esercito "Liguria" in data 24 dicembre 2019: «a) Al personale della categoria in congedo è sempre preclusa l'uniforme; b) I militari in congedo, iscritti ad Associazioni d'Arma formalmente riconosciute dal Ministero della Difesa, che partecipano a cerimonie/eventi ovvero che prendono parte ad attività connesse con scopi/finalità dell'Associazione, sono autorizzati ad indossare solo gli specifici manufatti e elementi uniformologici stabiliti dalla Forza Armata: copricapo di specialità o baschi/bustine, fazzoletti da collo o sovracolletti/baveri con i colori delle Armi/Specialità dell'Esercito»;

la previsione del divieto di indossare l'uniforme da parte del personale in congedo, nel variare la precedente regolamentazione disciplinata dalla direttiva SMD-G-010 edizione 2002, capitolo II, sezione VI, artt. 31-36, che, in limitatissimi casi ed a specifiche condizioni (indossare l'apposito distintivo per il personale in congedo con l'acronimo dell'associazione d'arma d'appartenenza, comunicazione dei nominativi partecipanti a cerimonie o manifestazioni al comando o ente militare responsabile della manifestazione), stabiliva la possibilità per il personale delle categorie in congedo di indossare l'uniforme, appare in contrasto con le disposizioni di legge, ed in particolare con il disposto del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (codice dell'ordinamento militare), che all'art. 880, comma 6, stabilisce che "i militari in congedo assoluto non sono più vincolati a obblighi di servizio attivo in tempo di pace, in tempo di guerra o di gravi crisi internazionale; il militare in congedo assoluto conserva il grado e l'onore dell'uniforme, che può essere indossata in base alle disposizioni di ciascuna Forza armata o del Corpo della Guardia di Finanza, ed è soggetto alle disposizioni di legge riflettenti il grado e la disciplina";

la nuova direttiva riporta come esclusiva motivazione del divieto un generico ma fortemente preclusivo "al fine di evitare ogni possibile confusione con i militari in servizio", senza specifica alcuna;

la previsione della precedente direttiva già stabiliva, all'art. 31, ultimo comma, che "Ai militari in congedo non in attività di servizio delle Forze di Polizia è precluso l'uso dell'uniforme"; conseguentemente, non si evince quale possibile "confusione" possa generare un militare in congedo dell'Esercito italiano, della Marina militare o dell'Aeronautica militare che, nel rispetto delle disposizioni di legge, indossando il previsto distintivo che lo qualifica, inquadrato nell'ambito della rappresentanza dell'associazione d'arma cui appartiene e il cui nominativo è stato comunicato agli enti militari responsabili, partecipi ad una cerimonia o ad una manifestazione organizzata da un ente militare;

la nuova direttiva, nell'annullare una tradizione esistente sin dall'unità d'Italia, è considerata idonea a svilire il legittimo orgoglio di quei cittadini che hanno acquisito lo status militare e che indossano, solo in quelle limitate occasioni e nel rispetto delle specifiche disposizioni, l'uniforme militare, ad evidente testimonianza di un attaccamento ai valori che la stessa rappresenta e del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica;

la direttiva rischia di indebolire ulteriormente le associazioni combattentistiche e d'arma, che sono la vera catena di congiunzione tra il mondo delle Forze armate e la società civile;

è utile evidenziare che avverso questa nuova regolamentazione sono state sollevate le proteste di alcune sezioni associative e d'arma; a titolo esemplificativo si cita quanto evidenziato in merito all'attuazione della direttiva dal presidente nazionale dell'Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia), nella quale si annuncia l'intenzione di intraprendere "ogni iniziativa, sia autonomamente, sia in coordinazione con altre Associazioni d'Arma al fine di esercitare le dovute e necessarie pressioni presso il Ministero allo scopo di ottenere modifiche e/o integrazioni migliorative a favore dei nostri iscritti",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei numerosi profili di criticità e dei rilievi sollevati dalle sezioni associative e d'arma, ed evidenziati in numerosi articoli comparsi sulla stampa nazionale, in ragione dell'applicazione di tale nuova regolamentazione della disciplina delle uniformi;

se non ritenga necessario avviare opportune verifiche in ordine al possibile contrasto tra la direttiva e quanto disposto in materia dal codice dell'ordinamento militare;

se, in ogni caso, non consideri necessario sollecitare l'amministrazione emanante le nuove disposizioni a fornire maggiori dettagli e delucidazioni in merito ai "particolari casi legati all'espletamento di funzioni/incarichi di interesse della Difesa, espressamente richiamati da specifiche disposizioni", che la nuova direttiva enuncia senza specificare.
(3-01827, già 4-02777)