Giovedì 7 Maggio 2020 - 215ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

La seduta è dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

Il Ministro della giustizia Bonafede ha risposto all'interrogazione n. 1549, illustrata dal sen. Balboni (FdI), sulla nomina del capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Il Ministro ha negato interferenze nella nomina del capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ha precisato che le esternazioni dei boss erano già note nel 2018 e sono stato oggetto di colloquio con il dottor Di Matteo, per il quale il Ministro aveva ipotizzato la nomina agli affari penali che non è poi avvenuta per mancanza di presupposti. I collegamenti con le scarcerazioni sono infondati in quanto la concessione degli arresti domiciliari in relazione all'emergenza in atto sono frutto di decisioni di magistrati in base a leggi previgenti, mentre il Governo in carica, nel decreto Cura Italia, ha previsto il parere delle direzioni antimafia. L'interrogante si è dichiarato insoddisfatto: i boss mafiosi erano infastiditi dalla nomina del dottor Di Matteo all'amministrazione penitenziaria, non agli affari penali. Il Ministro Bonafede ha poi risposto all'interrogazione n. 1547, sulla nomina del capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, illustrata dalla sen. Gallone (FI), precisando che si tratta di esternazioni di detenuti e non di intercettazioni in carcere. L'interrogante si è dichiarata insoddisfatta, ritenendo che la questione non possa essere minimizzata come un equivoco. In risposta all'interrogazione n. 1545, illustrata dal sen. Urraro (L-SP), sulla scarcerazione di alcuni detenuti in regime di carcere duro a causa del coronavirus, il Ministro della giustizia ha ribadito che la concessione degli arresti domiciliari è stata decisa dai magistrati, la cui autonomia è tutelata dalla Costituzione. La circolare del 2 maggio 2020 invita a comunicare al dipartimento le istanze di scarcerazione dei detenuti in regime di alta sicurezza, a dimostrazione dell'attenzione del Governo al problema. L'interrogante si è dichiarato insoddisfatto: l'intero peso della vicenda non può essere scaricato sui magistrati di sorveglianza, il Governo avrebbe dovuto sanare le lacune dell'ordinamento. In risposta all'interrogazione n. 1555, illustrata dalla sen. D'Angelo (M5S), sulla scarcerazione di alcuni detenuti in regime di carcere duro a causa del coronavirus, il Ministro Bonafede ha precisato che nel decreto n. 28 del 30 aprile è previsto che, per l'istanza di scarcerazione, sia obbligatoriamente acquisito il parere delle direzioni antimafia. Un successivo decreto-legge introdurrà la rivalutazione delle misure già concesse dal magistrato di sorveglianza. L'interrogante si è dichiarata soddisfatta.

Il Ministro dello sviluppo economico Patuanelli ha risposto all'interrogazione n. 1550, illustrata dal sen. Durnwalder (Aut), sulle norme per le reti di distribuzione del gas naturale nelle comunità montane: la proposta sulle comunità montane non può essere recepita con un emendamento al decreto legislativo di attuazione alla direttiva europea 2019/692 perché estranea al perimetro della delega in materia del mercato del gas e dei gasdotti di trasporto; sarà però valutata in altra sede. Il Ministro Patuanelli ha poi risposto all'interrogazione n. 1552, illustrata dal sen. Faraone (IV), sulle misure di sostegno alle imprese dopo l'emergenza da Covid-19. Gli effetti del decreto liquidità stanno scontando il fatto che gli istituti bancari non stanno collaborando come dovrebbero. L'Italia è l'unico Paese che ha previsto la garanzia statale al cento per cento; il prossimo decreto prevede 15 miliardi di fondo perduto per le microimprese, mentre per le imprese più grandi il Governo non ha intenzione di entrare nei consigli di amministrazione ma di sostenere la ricapitalizzazione che è un problema storico anche per l'accesso alla liquidità; infine sono previsti l'ecobonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie e il credito d'imposta industria 4.0, immediatamente cedibile, per la trasformazione delle linee produttive. Il Ministro Patuanelli ha poi risposto all'interrogazione n. 1551, illustrata dal sen. Astorre (PD), sulle modalità di organizzazione di Alitalia nella nuova gestione pubblica. L'intervento del Governo non è l'ennesimo salvataggio della compagnia aerea ma punta al rilancio; l'ipotesi del bando di cessione è stata sospesa, il commissario straordinario sta studiando il perimetro per la cessione dei rami di azienda. Il capitale pubblico non sarà inferiore a tre miliardi e i livelli occupazionali saranno tutelati. Il piano industriale punterà sul lungo raggio con nuove alleanze transatlantiche; sussistono oggi le condizioni perché Alitalia torni ad essere un fiore all'occhiello del Paese.

La Ministro del lavoro e politiche sociali Catalfo ha risposto all'interrogazione n. 1548, illustrata dal sen. Laforgia (Misto-LeU), sul sostegno al lavoro femminile alla luce della crisi epidemica in atto, richiamando gli interventi strutturali sulla conciliazione di vita e lavoro, il salario minimo che va nella direzione del contrasto delle disparità salariali, il contrasto all'abuso del part-time, il bonus baby sitter, il congedo parentale e il sostegno alla responsabilità di cura, la revisione delle modalità di lavoro agile.

(La seduta è terminata alle ore 10:50 )



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