Mercoledì 14 Dicembre 2011 - 645ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 10:11)

Il Presidente del Consiglio dei ministri ha reso un'informativa sugli esiti del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre 2011. Dopo aver richiamato la posizione tenuta nell'occasione dal Regno Unito che non ha aderito al nuovo fiscal compact, peraltro suggerito anche dal Governatore della BCE Draghi, e precisato che è interesse dell'Italia recuperare il pieno coinvolgimento del Governo britannico anche per bilanciare l'attuale asse franco-tedesco, il Presidente Monti ha indicato le direttrici di marcia emerse dalla riunione: un quadro più rigoroso e credibile della disciplina di bilancio, una governance europea più chiara e funzionale, il rafforzamento delle regole di stabilizzazione, ambito quest'ultimo da cui sono scaturiti i risultati più deludenti, pur essendo state prese decisioni di grande importanza come l'aumento della dotazione del fondo salva-Stati, l'affidamento alla BCE del compito di mobilitare i fondi, l'accelerazione dell'entrata in funzione dei meccanismi di stabilità e la caduta della clausola del coinvolgimento del settore privato nelle perdite di capitale. Nel corso del Consiglio europeo l'Italia ha ricordato che uno sforamento del patto di stabilità senza che ne derivassero sanzioni si registrò nel 2003 proprio ad opera di Germania e Francia. L'interesse nazionale italiano coincide con il rafforzamento delle istituzioni europee e in tal senso il Governo intende sollecitare l'Esecutivo tedesco affinché si convinca della validità dello strumento degli eurobond; in tal senso il Consiglio europeo, pur non menzionandoli, ha definito un meccanismo di informazione reciproca sui programmi di emissione di debito pubblico da parte dei singoli Stati ed ha stabilito che entro il prossimo 31 marzo la Commissione europea presenterà un rapporto sull'integrazione fiscale nell'ambito del quale la questione degli eurobond sarà ulteriormente approfondita. L'Italia è favorevole a che l'Europa venga dotata di potenti mezzi finanziari e auspica un mercato finanziario europeo dotato di adeguata liquidità e con bassi costi delle transazioni. Il Presidente Monti ha inoltre annunciato un mutamento della posizione del Governo italiano, ora più disponibile a valutare l'introduzione della Tobin tax. Quanto poi all'opportunità di ridurre le tasse su famiglie ed imprese, sarebbe necessario un bilanciamento attraverso un aumento dell'imposizione sulle transazioni finanziarie. Il Presidente Monti ha infine assicurato che in futuro si presenterà alle Camere prima di partecipare alle riunioni del Consiglio europeo.

L'informativa del Presidente Monti è stata interrotta da una breve sospensione della seduta decisa dal Presidente Schifani a seguito delle intemperanze verbali e della contestazione posta in essere dai senatori del Gruppo della Lega Nord, culminata con l'esposizione di cartelli recanti scritte quali «Basta tasse», «Giù le mani dalle pensioni», «Non è una manovra è una rapina».

Anche nel corso della successiva discussione, i sen. Massimo Garavaglia, Vaccari (LNP) hanno insistito nella richiesta di risposte su temi come quelli relativi a pensioni e tasse, rispetto ai quali le misure assunte dal Governo penalizzano fortemente lavoratori ed imprese e colpiscono come sempre soprattutto il Nord del Paese.

Interventi di apprezzamento per l'opera svolta e per le posizioni prese dal Governo italiano in sede di Consiglio europeo e di preoccupazione per la crisi dell'euro ma anche del processo di unità politica dell'Europa sono emerse nel corso degli altri interventi svolti dai sen. Bonino (Radicali nel PD), Viespoli (CN-Io Sud-FS), Dini, Bondi (PdL), Pedica (IdV), Rutelli (Terzo Polo:API-FLI), Agostini (PD) e D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI).

(La seduta è terminata alle ore 12:40 )



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