Lunedì 5 Dicembre 2011 - 641ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 18:09)

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Monti ha reso in Senato l'informativa sui provvedimenti urgenti di politica economica. Dramma, baratro, abisso sono alcuni dei termini utilizzati dal Presidente Monti per rendere la dimensione del rischio qualora non vengano realizzate le misure previste nel decreto adottato ieri con cui, nell'ambito del mandato temporalmente limitato assegnatogli, il Governo intende salvaguardare 60 anni di sforzi e sacrifici di quattro generazioni di italiani. Il decreto salva Italia, peraltro, non ha alternative se si vuole salvare anche l'euro e di conseguenza la stessa coesione politica dell'Europa e se si vuole restituire al Paese la dignità di fondatore dell'Unione. Il Presidente Monti si è detto certo che l'Italia non fallirà ed ha invitato a consumare italiano in aiuto alle imprese nazionali, le cui esigenze e sono state peraltro tenute in grande considerazione nella stesura del decreto che risponde ad una filosofia complessiva ispirata a rigore, equità e sviluppo.

Vi è un nesso evidente tra la non più rinviabile riduzione del debito pubblico, l'avvio di interventi strutturali a sostegno della crescita e gli impegni assunti in Europa. Il decreto interviene sul fronte delle entrate, agevolando la capacità produttiva e agendo su alcuni elementi dei patrimoni, senza incidere su lavoro e imprese, e sul fronte della riduzione della spesa, eliminando enti inutili e riducendo i costi della politica a partire da una modifica dell'organizzazione delle Province in vista della loro soppressione. E' previsto poi un significativo pacchetto di azioni anticicliche, tra cui un forte sostegno al trasporto pubblico locale e la completa deducibilità dall'IRAP della componente lavoro. Ulteriori misure sono volte a favorire l'emersione dell'economia sommersa, dell'evasione e dell'elusione fiscale, mentre il Governo ha avallato la nuova imposta IMU che sostituirà l'ICI.

L'intervento strutturale più rilevante, accanto alle misure relative a concorrenza e liberalizzazioni, attiene alla sistemazione della previdenza sulla base di quattro pilastri: l'estensione generalizzata del calcolo contributivo, l'equità intergenerazionale, l'introduzione di una maggiore flessibilità nella determinazione dell'età pensionabile e la semplificazione attraverso in particolare la soppressione delle finestre mobili. Sui temi del mercato del lavoro e sul ridisegno del sistema di welfare il Governo intende aprire presto un percorso di trattativa con le parti sociali. Infine, il Presidente Monti ha garbatamente respinto le critiche mosse alla presunta lentezza dell'Esecutivo nella messa a punto di una manovra di cui ha ribadito la piena assunzione di responsabilità, assicurando che al grande sacrificio che il Paese compie anche per salvare l'Europa dovrà corrispondere il pieno recupero del peso che in quella sede spetta all'Italia.

Nel conseguente dibattito, il sen. Pistorio (MPA-AS) ha raccomandato che sia correttamente valutata l'esigenza di una eguaglianza sostanziale che tenga conto delle categorie di cittadini e di aree del Paese più svantaggiati.

La sen. Bonino (Radicali nel PD) ha caldeggiato l'adozione dell'amnistia quale intervento di avvio di una profonda riforma strutturale del settore della giustizia la cui crisi presenta anche un pesante costo economico.

Ad avviso del sen. Viespoli (CN-Io Sud-FS) occorre rivedere il blocco dell'indicizzazione delle pensioni ed incrementare le misure volte a favorire la crescita.

Il sen. Belisario (IdV) ha indicato alcune correzioni senza le quali potrebbe venire meno la fiducia del Gruppo al Governo: innalzamento dell'aliquota da applicare ai capitali scudati, abbassamento della soglia per la tracciabilità delle transazioni, una vera asta per l'assegnazione delle frequenze televisive, il taglio delle spese militari.

Il sen. Rutelli (Terzo Polo:API-FLI) ha rinnovato una fiducia persino rafforzata al Governo all'indomani del varo di un decreto che corrisponde alla gravità della crisi e che non deve essere messo in discussione da capipopolo improvvisati che mirano a dividere l'Italia.

Anche per il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) è grave tentare di nascondere la gravità della crisi e dunque la necessità dei pesanti sacrifici che vengono richiesti ai cittadini che non dovranno certo essere superiori a quelli che vanno imposti alla politica.

Secondo il sen. Castelli (LNP) la manovra è inadeguata, feroce e iniqua e soprattutto colpisce come al solito soltanto i padani chiamati a pagare per altri. In particolare non viene difesa l'impresa italiana esposta alla concorrenza sleale di Paesi che usufruiscono di bassissimi costi del lavoro.

La sen. Finocchiaro (PD) ha evidenziato come i rapporti tra l'Esecutivo e il PD dovranno essere improntati a trasparenza, chiarezza e lealtà. La manovra, che pure contiene alcuni elementi suggeriti dal PD, va modificata in direzione di una maggiore equità, in particolare prevedendo un'area di esenzione ICI per i redditi più bassi e una maggiore gradualità delle misure relative alla previdenza.

Infine, il sen. Gasparri (PdL) ha rivendicato con orgoglio i meriti che il Governo Berlusconi ha acquisito nella gestione di una crisi gravissima nata fuori dall'Italia ed ha spronato il Governo Monti a mantenere per l'Italia un ruolo da protagonista, anche in considerazione delle responsabilità e degli errori compiuti da Governi che pure si arrogano ruoli e compiti di leadership europea.

(La seduta è terminata alle ore 19:51 )



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