Mercoledì 2 Dicembre 2009 - 294ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:38)

Il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1850 di conversione in legge del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia. Il decreto-legge finanzia o prolunga il finanziamento delle missioni italiane all'estero fino alla fine del corrente anno.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Pedica (IdV) ha motivato l'astensione del Gruppo con il progressivo mutamento delle finalità di alcune missioni, auspicando in particolare il progressivo ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan dove da otto anni è in atto una guerra che ha provocato 43.000 vittime, dove l'esito delle elezioni politiche locali ha segnato la sconfitta del sogno democratico e per di più in presenza di una richiesta di invio di altri 1.500 militari italiani per una spesa che sarà di almeno 300 milioni di euro l'anno.

Il sen. Rutelli (Alleanza per l'Italia) ha espresso un convinto voto favorevole ad un provvedimento che conferma gli obblighi internazionali dell'Italia, malgrado molti aspetti criticabili del testo, soprattutto con riferimento alle politiche relative alla cooperazione allo sviluppo. La posizione espressa nel corso della notte dal Presidente Obama pone questioni che andranno affrontate in altra sede, ma certamente confermano il maggiore impegno dell'Amministrazione statunitense sul fronte afgano rispetto a quello iracheno, un'inversione di tendenza rispetto al passato che l'Italia deve appoggiare. In tal senso è grave e foriero di ripercussioni negative anche dal punto di vista delle alleanze fra le forze politiche di opposizione l'atteggiamento assunto dall'IdV a favore di un ritiro del contingente italiano.

Anche il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), argomentando il voto favorevole del Gruppo, ha sottolineato l'obbligo per le forze politiche di rendere testimonianza di serietà, responsabilità e sostegno ai militari italiani impegnati all'estero, stigmatizzando quindi la proposta di ritiro del contingente italiano da Afghanistan e Libano. Certamente vanno segnalate le condizioni di incertezza e di instabilità conseguenti all'esaurirsi del Fondo per le missioni internazionali, ma va detto fin da ora che il Governo deve accogliere la richiesta di incrementare la presenza militare in Afghanistan non senza aver preventivamente informato il Parlamento sulle nuove strategie che si intendono adottare.

Favorevole anche il voto annunciato dal sen. Torri (LNP) che ha rilevato come la Lega Nord non abbia mai assunto irresponsabili posizioni a favore del ritiro dei contingenti italiani, la cui presenza in diversi scenari costituisce uno straordinario modo, grazie all'umanità e alla professionalità dei militari, per tenere alto il nome dell'Italia nel mondo. Semmai occorre favorire ridimensionamenti laddove possibile, come è avvenuto con il rientro di 400 militari impegnati ad Herat in occasione delle elezioni amministrative, sempre con la consapevolezza del dovere dei Paesi più ricchi di sostenere le democrazie più deboli che versano in condizioni di difficoltà.

Il sen. Marcenaro (PD) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo in conformità ad una posizione politica e di principio a sostegno della responsabilità italiana nell'ambito della comunità internazionale, cui deve corrispondere un impegno strutturale e costante sorretto da uno stabile strumento di finanziamento. L'atteggiamento responsabile di gran parte delle opposizioni e la strategia annunciata dal Presidente Obama che si fonda su un sostanziale riconoscimento del fallimento della politica della precedente Amministrazione impongono al Governo Berlusconi di accogliere la richiesta di un sollecito confronto in Parlamento da cui l'Esecutivo potrà trarre nuove idee e maggiore forza per la sua stessa politica.

Il convinto voto favorevole del Gruppo è stato infine dichiarato dal sen. Dini (PdL) che ha sottolineato come il provvedimento sia in linea con un impegno ventennale al mantenimento della pace nel mondo nel rispetto delle alleanze e dei precetti della Costituzione repubblicana, un impegno finora mantenuto grazie al sostegno di tutte le forze politiche, un patrimonio che sarebbe bene conservare. L'Italia dovrà corrispondere alla richiesta di un rafforzamento della propria presenza in Afghanistan, appoggiando l'opera della NATO da tempo strumento al servizio della legalità internazionale. Nella speranza che si rafforzi il ruolo dell'ONU, l'Europa dispone ora, con la piena entrata in vigore del Trattato di Lisbona, degli strumenti necessari per assicurare maggiore autorevolezza alle proprie posizione, anche se le nomine del Presidente del Consiglio europeo e dell'Alto rappresentante per la politica estera e di difesa appaiono deludenti. E' infine giunto il momento che la legislazione italiana venga implementata con una apposita legge-quadro che fornisca stabilità normativa alle missioni internazionali.

Il sen. Perduca ha infine annunciato, anche a nome della sen. Poretti, la volontà dei senatori radicali membri del Gruppo PD di non partecipare al voto.

(La seduta è terminata alle ore 13:04 )



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