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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 12 (Nuova Serie), dicembre 2012

Benedetto Croce e i suoi contemporanei

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Si conclude in questo numero lo Speciale 2012 dedicato a Benedetto Croce, nel 60° anniversario della sua scomparsa, piccolo contributo del nostro bimestrale, che si aggiunge alle tante manifestazioni tenutesi per rendere omaggio alla figura del filosofo. Prima fra tutte quella svoltasi a Napoli lo scorso 20 novembre, in concomitanza con l'inaugurazione del 60° anno accademico dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, che ha visto la partecipazione anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenuto con un discorso dal titolo "Croce 1943-1944. Da Napoli per la salvezza dell'Italia".

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Numerosissimi furono i contatti di Benedetto Croce con esponenti della società a lui contemporanea. Numerosi gli scritti di natura biografica, le commemorazioni, gli scambi epistolari, gli incontri con molti esponenti della cultura del suo tempo che frequentavano i suoi stessi ambienti e la sua casa napoletana.

1. Gli storici

2. I filosofi

3. I poeti

4. I letterati

5. Gli uomini politici

6. Gli stranieri

7. I traduttori

8. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

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1. Gli storici

Innanzitutto, intense furono le collaborazioni con alcuni tra i più noti storici dell'epoca (per una sintesi relativa al pensiero storico di Croce, rinviamo al n.11 della Nuova serie di MinervaWeb).

In primo luogo, ricordiamo la collaborazione con Adolfo Omodeo, che nel periodo fascista fu strettissimo collaboratore di Croce, in particolare nel lavoro redazionale de "La Critica". Condivisero, nell'ambito della ricerca storica, l'amore per la libertà, la serietà scientifica e la concezione dell'attività storiografica come congiunta strettamente con quella filosofica.

Discepolo devoto, apprezzatissimo dal maestro (come si evince dal loro carteggio), fu Carlo Antoni, autore tra l'altro di un "Commento a Croce".

Non può mancare una menzione per uno storico puro, e non storico-filosofo, come Federico Chabod. Croce non condivideva l'impostazione storicista di Chabod, la sua asserzione della separazione tra storia e filosofia, la sua concezione dell'individuale contro l'universale, ma ne apprezzava le qualità didattiche e l'orientamento verso i problemi storici. La vicina abitazione fece sì che i due potessero stabilire intensi rapporti di amicizia.

2. I filosofi

Altrettanto significative le frequentazioni con i filosofi puri dell'epoca, sia appartenenti alla generazione precedente sia a quella del Croce (per un approfondimento del pensiero filosofico di Croce, si veda il n.9 N.S. di MinervaWeb).

I rapporti personali eccellenti con il filosofo cattolico Francesco Acri e quelli con Sebastiano Maturi, ultimo superstite di una generazione che era stata giobertiana per poi volgersi verso l'idealismo assoluto. Guido de Ruggiero fu un fondamentale collaboratore de "La Critica". Aldo Mautino, allievo di Croce e di Luigi Einaudi, scrisse La formazione della filosofia politica di Benedetto Croce.

3. I poeti

Ebbe frequenti contatti anche con il mondo dei poeti contemporanei. La fraterna amicizia con Salvatore Di Giacomo si incrinò quando l'intervento di Croce si rivelò inefficace a far ottenere allo stesso Di Giacomo la convalida della nomina a senatore. La prima edizione delle sue "Poesie" del 1907, infatti, aveva una dedica al "mio carissimo Benedetto, con tutto il mio cuore sincero, grato e commosso ...". Quella dedica, nella nuova ristampa del 1927, sparì. Altri poeti frequentarono la casa del Croce come Achille Geremicca, il lombardo Riccardo Balsamo Crivelli e Roberto Bracco.

4. I letterati

Del Croce storico della letteratura ci siamo occupati nel n.10 N.S. del bimestrale. Qui rievochiamo i contatti e le frequentazioni che Croce ebbe con un gran numero di studiosi di storia della letteratura italiana e critici letterari: Mario Fubini (la cui formazione critica è strettamente legata al crocianesimo), Francesco Flora (autore di una monografia su Croce del 1927 e protagonista di un carteggio), Domenico Petrini (di cui si ricorda un intervento, "L'arte e la critica di Benedetto Croce", a difesa del concetto crociano dell'arte come classicismo e universalità) e Luigi Russo. E poi, tra gli altri, studiosi di letterature classiche come Augusto Rostagni e storici dell'arte come Bernard Berenson (in una delle sue ultime note, pubblicata nello "Spettatore italiano" nel 1952, Croce accostò il concetto berensoniano di "illustrazione" al proprio concetto di eloquenza e oratoria, e il concetto di "decorazione" a quello di poesia integrale).

5. Gli uomini politici

Nel rinviare, per un'analisi più puntuale del pensiero di Croce alla relativa puntata dello Speciale, ci limitiamo qui a menzionare cinque tra gli uomini politici del tempo per i quali Croce sentì un affetto e una vicinanza particolari: Giovanni Giolitti, Luigi Einaudi, Francesco Ruffini, Marcello Soleri e Giulio Rodinò.

6. Gli stranieri

Passando al di là dei confini italiani, Croce riuscì a stringere rapporti con molti e significativi esponenti stranieri della cultura dell'epoca.

Il critico teatrale del "Times", Arthur Bingham Walkley si dichiarò seguace delle teorie estetiche crociane: Croce, inoltre, ebbe stretti rapporti personali e scambi epistolari con il filosofo inglese R.E. Collingwood, con il professore olandese di matrice hegeliana G.J.P.J.Bolland.

Al filosofo tedesco Guglielmo Windelband, invece, Croce dedicò la sua monografia su Giambattista Vico, e durante i suoi viaggi tedeschi (in particolare quelli nel 1927 e 1931) conobbe direttamente Federico Meinecke e strinse rapporti personali con Thomas Mann e Albert Einstein.

7. I traduttori

Un'ultima menzione meritano i numerosissimi traduttori delle opere di Croce: dal tedesco Julius von Schlosser ai francesi Buriot e Boutroux, dallo spagnolo José Sànchez Rojas al portoghese d'Almeida, dagli americani Cecil e Sylvia Sprigge e Max Harold Fisch al giapponese Katsurai.

8. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Per gli approfondimenti bibliografici relativi al pensiero di Benedetto Croce, in tutte le sue principali direzioni e sfumature dottrinali, rinviamo alle citate puntate precedenti dello Speciale dedicato quest'anno da Minerva Web, come pure invitiamo alla consultazione del catalogo del Polo bibliotecario parlamentare, del catalogo storico della Biblioteca del Senato e delle banche dati bibliografiche consultabili dalle postazioni pubbliche della Biblioteca.

Qui proponiamo una parzialissima bibliografia, comprendente opere di Croce (in particolare i carteggi) e su Croce, che hanno a che fare con gli aspetti più personali e intimi dei suoi rapporti con i contemporanei.

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