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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 21 - febbraio 2009

Il gruppo Utenti delle biblioteche di Senato e Camera su Facebook

facebookÈ di recente costituzione, sul social network di maggior successo in Italia in questo momento, Facebook, un gruppo che riunisce una cinquantina di utenti delle biblioteche di Senato e Camera. La spontaneità dell'iniziativa è di per sé un segnale positivo che permette di leggere la Biblioteca come luogo di aggregazione e come esperienza comune sulla quale gli utenti sentono il desiderio di confrontarsi. In più, viene offerto qualche elemento di riflessione anche ai bibliotecari, che ne ricavano un ulteriore feedback riguardo ai servizi offerti e alla composizione stessa del bacino d'utenza: i membri del gruppo sono per lo più studenti universitari, che rappresentano una porzione, se non principale, sempre più cospicua, del pubblico di riferimento.

È interessante notare come le due biblioteche parlamentari risultino percepite come realtà unitaria: il che richiede però una precisazione. Il processo di cooperazione che ha dato origine nel 2007 al Polo bibliotecario parlamentare è volto a migliorare la complessiva risposta alle esigenze di informazione e ricerca del Parlamento e del pubblico, oltre che l'efficienza e l'economicità di gestione, consentendo la libera circolazione dei lettori e un'armonizzazione dei servizi offerti, secondo regole comuni. Non si tratta però di un'unificazione vera e propria tra le due biblioteche, bensì di un cammino di collaborazione crescente tra realtà distinte che fanno capo ad amministrazioni diverse quali sono i due rami del Parlamento - come suggerisce del resto la stessa espressione "Polo bibliotecario". Quindi, lo smarrimento di alcuni utenti che si sorprendono di una non totale unificazione di procedure e servizi può essere superato dalla considerazione che quanto viene loro offerto dal complesso delle biblioteche parlamentari italiane rappresenta, oggi, qualcosa in più rispetto a pochi anni fa (si ricorda che la Biblioteca del Senato è aperta al pubblico dal 2003), e comunque qualcosa in più della semplice somma delle due istituzioni.

Dal punto di vista del rapporto tra il fenomeno del social networking (Facebook, ma non solo) e lo sviluppo delle biblioteche e dei servizi che queste offrono ai propri utenti, si può tentare poi qualche considerazione di carattere più generale. Da un lato infatti le biblioteche devono confrontarsi con i cambiamenti di mentalità e le nuove opportunità di ricerca offerti da un modo sempre più interattivo di intendere il Web (e non a caso si parla di Web 2.0 per marcare l'inizio di una nuova modalità di comunicazione), dall'altro possono pensare a cavalcare questi fenomeni in chiave di un'evoluzione personalizzata dei servizi offerti.

Al riguardo, è stata pubblicata da OCLC nel 2007 un'interessante indagine sulle posizioni di biblioteche e utenti, Sharing, Privacy and Trust in Our Networked World, il cui testo completo è disponibile online. Sempre sulle tematiche del rapporto tra il Web e una possibile "Library 2.0" si segnala inoltre, tra le varie iniziative, un seminario sulla comunicazione in rete programmato a Roma dal comitato interuniversitario Ciber e dall'Associazione italiana biblioteche per il prossimo 6 marzo.

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